DALLA PAROLA DEL GIORNO

22Samuele esclamò:
«Il Signore gradisce forse gli olocausti e i sacrifici
quanto l’obbedienza alla voce del Signore?
Ecco, obbedire è meglio del sacrificio,
essere docili è meglio del grasso degli arieti»

1 Sam 15,22

Come vivere questa Parola?

Olocausti e sacrifici erano atti di culto di quel periodo, oggi gli atti di culto sono diversi ma il Signore vuole solo questi atti? Se a casa quando devo pregare suona al campanello una persona per chiedermi aiuto e io la mando via per non farmi distogliere dalla preghiera sono docile al comandamento “ama il prossimo tuo come te stesso”? Se mentre vado in chiesa per una funzione religiosa incontro una persona in difficoltà e vado dritto per la mia strada non sto facendo come il sacerdote della parabola del buon samaritano? (Lc 10,31).

Se viviamo gli atti di culto (Messa, Liturgia delle ore, Rosario, preghiera personale etc.) in modo formale possiamo sentire una falsa sicurezza perché abbiamo rispettato delle regole, ma se li viviamo con il cuore questi ci inducono all’obbedienza, all’essere docili agli insegnamenti del Signore e imiteremo Maria che “è soprattutto modello di quel culto che consiste nel fare della propria vita un’offerta a Dio. “ (Marialis cultus al numero 21, Papa Paolo VI)

Signore Gesù, aiutami affinché il mio culto sia fare la tua volontà e non atti formali.

La voce di un Beato

“La carità perfetta (nella quale consiste la perfezione de’ Cristiani tutti) portando tutto l’uomo nel suo Creatore, si può definire una totale consacrazione o sacrificio che l’uomo fa di sé a Dio, ad imitazione di quanto fece l’unigenito suo Figliuolo il nostro Redentore Gesù Cristo: per la quale consacrazione egli propone di non aver altro scopo ultimo in tutte le azioni sue, fuori che il culto di Dio, e di non far altra professione, né cercar altro bene o gusto sulla terra, fuori che in ordine a quello di piacere a Dio e di servirlo.“

(Antonio Rosmini – da Lezione I Massime di perfezione cristiana)  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Antonio Rosmini

Beato

Commento di Claudio Del Brocco

claudiodelbrocco@yahoo.it

 

 

 

 

 

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