DALLA PAROLA DEL GIORNO
«Poiché io sono il Signore, tuo Dio, che ti tengo per la destra e ti dico: “Non temere, io ti vengo in aiuto”. Non temere, vermiciattolo di Giacobbe, larva d’Israele; io vengo in tuo aiuto – oracolo del Signore, tuo redentore è il Santo d’Israele. Ecco, ti rendo come una trebbia acuminata, nuova, munita di molte punte; tu trebbierai i monti e li stritolerai, ridurrai i colli in pula. Li vaglierai e il vento li porterà via, il turbine li disperderà. Tu, invece, gioirai nel Signore, ti vanterai del Santo d’Israele. I miseri e i poveri cercano acqua, ma non c’è; la loro lingua è riarsa per la sete. Io, il Signore, risponderò loro, io, Dio d’Israele, non li abbandonerò. Farò scaturire fiumi su brulle colline, fontane in mezzo alle valli; cambierò il deserto in un lago d’acqua, la terra arida in zona di sorgenti. Nel deserto pianterò cedri, acacie, mirti e ulivi; nella steppa porrò cipressi, olmi e abeti; perché vedano e sappiano, considerino e comprendano a un tempo che questo ha fatto la mano del Signore, lo ha creato il Santo d’Israele».
Is 41,13-20
Come vivere questa Parola?
“Non temere vermiciattolo di Giacobbe”. Davanti al Signore ogni uomo si sente piccola cosa, ma Egli ci rassicura: “non temere”, “io ti vengo in aiuto”. Perchè è un Dio che ama e che è presente, che ci tiene per mano, un Dio che vede tutti i nostri limiti e le nostre povertà, ma nello stesso tempo vede le nostre possibilità. La parola di Dio non offende mai, pur dicendo la verità su di noi. Non fa sconti, ma mentre corregge consola. Dobbiamo permettere alla Parola di colpirci là dove siamo più sensibili, dove non vorremmo essere guardati e giudicati. Sentiamo tutti una sete inestinguibile, non c’è nessuno che non sperimenti l’arsura. Dio è sempre pronto a saziare quella sete, accompagnandoci nelle esperienze “dissetanti”. Siamo sempre in continua ricerca per soddisfare quella sete, sbagliando a volte la fonte a cui dissetarci.
Il Signore perdoni le nostre ricerche inutili; ci accompagni e ci permetta di trovare la sorgente autentica di quell’acqua che disseta per sempre.
Grazie perché hai stima di noi e le nostre miserie invece di allontanarti, ti attirano. Grazie Signore perché tu, rivelandoci chi siamo, dici anche tutta la nostra dignità.
La voce di un Santo
Dio vuole che la vostra miseria sia il trono della sua misericordia, e le vostre incapacità la sede della sua onnipotenza. Le vostre incapacità non vi impediscono di rientrare in voi stessi: vi impediscono solo di piacere a voi stessi!