DALLA PAROLA DEL GIORNO

«Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì […] Rientrò in se stesso e disse:

  Mi alzerò, andrò da mio padre.[…]

Ma egli rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso. Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato».

Lc 15,.11-13a. 18a. 29-32

Come vivere questa Parola?

Nei due versetti prima di questo, il versetto 3 e 4, l’Evangelista ci dice che Gesù “3 lasciò la Giudea e si diresse di nuovo verso la Galilea 4doveva perciò attraversare la Samaria”.

Sappiamo che la via ordinaria per arrivare in Galilea, era la valle del Giordano, perché la Samaria era un territorio pericoloso, per l’inimicizia che regnava tra i Giudei e i Samaritani. Questi ultimi erano considerati impuri dai Giudei, e adoravano Jahvé sul monte Garizim, non a Gerusalemme.

Ma qui vediamo che Gesù svela la volontà di andare apposta in Samaria, svela la sua volontà di entrare in relazione con questa gente esclusa. Gesù va a cercare coloro che non possono andare al Tempio di Gerusalemme, perché esclusi. Gesù si ferma al pozzo “era circa mezzogiorno”. L’Evangelista ci riporta un’ora che ritroviamo nella passione di Gesù al capitolo 19,28 “: 28Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete».” Per Giovanni l’episodio dell’incontro con la Samaritana è il frutto della morte in croce di Gesù,  La sua passione per l’uomo,  il “dammi da bere”, rivela la “sua sete” che è il desiderio di incontrare l’uomo e di offrirgli salvezza. Gesù è l’acqua viva che salva e quest’ acqua, è l’acqua che esce dal suo costato, la quale dona salvezza: è il dono di Dio, dono gratuito che si riceve senza lo sforzo di attingere al pozzo. Gesù offre qualcosa di nuovo: la nuova relazione con Dio non è più basata sullo sforzo umano, sulle virtù umane, ma sull’accoglienza del suo amore, sull’accoglienza del suo dono gratuito. E il cuore della Samaritana si fa accoglienza del dono, fino a diventare una nuova creatura.

Il dono gratuito della salvezza l’ho ricevuto nel Battesimo, Signore. La tua acqua, o Cristo, quella uscita dal tuo costato, mi ha lavato e mi ha reso nuova creatura. Volutamente mi hai cercato Signore, mi hai immerso nel tuo Amore e reso figlio: GRAZIE PADRE!

La voce del Vangelo

«Se qualcuno ha sete, venga a me e beva. Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, fiumi d’acqua viva sgorgheranno dal suo seno». (Gv 7,37b-38)

 

 

Commento di suor Monica Gianoli FMA

gianoli.monica@gmail.com 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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