DALLA PAROLA DEL GIORNO

Gesù esultò nello Spirito Santo e disse: «Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così a te è piaciuto. Ogni cosa mi è stata affidata dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare». E volgendosi ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Vi dico che molti profeti e re hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, ma non lo videro, e udire ciò che voi udite, ma non l’udirono». Un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova: «Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli chiese: «Che cosa sta scritto nella legge? Che cosa vi leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il prossimo tuo come te stesso». E Gesù: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».

Lc 10, 21-28

Come vivere questa Parola?

Il rapporto intimo di conoscenza amorosa che passa tra il Padre e il Figlio viene partecipato ai piccoli: «… hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così a  te è piaciuto». Dio si rivela e si comunica all’uomo che accetta il dono, riempie della sua divinità a colui e colei che si svuota di ogni pretesa di autosufficienza umana. Il Regno che in Gesù si è reso vicino capovolge i valori e le realtà umane, favorendo soprattutto i piccoli, i semplici, i poveri di Dio, cioè chi è convinto della propria pochezza e nullità e si lascia colmare della sapienza di Dio. Questa è una comprensione che non viene per le normali vie umane della scienza, ma viene comunicata direttamente per le vie di amore di Dio. Gli umili e i semplici sono in comunicazione diretta con Dio, essi «vedranno Dio» e trovano in Lui la loro gioia. Questa allegria – che è un tratto tipico della spiritualità salesiana – è frutto del “non cercare soddisfazione né nelle creature né nelle cosi di questo mondo”, come scriveva Maria Domenica in una delle sue lettere (24,4). Certo, questo implica una grande libertà interiore, per cui non dipendiamo dalle lodi e dal biasimo, dal riconoscimento o dalla sua mancanza, ma solo da quello che fa il Signore in noi.

(Don Pascual Chaves 13 di maggio 2004)

La voce  di un Rettor Maggiore Emerito dei salesiani

«Perché semplice, Maria Domenica Mazzarello cercò solo una cosa: amare Gesù, godere del suo amore e rendere felici coloro che le sono state affidate. Questa è la semplicità evangelica propria dei puri di cuore e che permette vedere Dio.»

(Don Pascual Chaves 13 di Maggio 2004))

 

 

 

 

Don Pascual Chaves

Rettor Maggiore Emerito

                                                     

 

Commento di Sr. Cleonice Lourenço FMA

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