DALLA PAROLA DEL GIORNO
«Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra»
Dal Salmo responsoriale Sl 15 (16),11
Come vivere questa Parola?
Per entrare in queste tre righe partiamo da quello che ci dice il libro del Siracide: «Davanti agli uomini stanno la vita e la morte: a ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà» Sir 15,17
Queste due citazioni del Antico Testamento, interrogano ogni giorno il nostro cuore. Quante volte il mondo e il nostro egocentrismo ci propone i moderni idoli e scivoliamo inconsapevolmente verso la morte? E’ necessario vigilare sulle nostre tendenze a volte nascoste nei meandri del nostro cuore. Quando ci troviamo nella preghiera silenziosa difronte al Signore, è Lui che ci svela quello che abita nel nostro cuore. Cosa succede quando diamo priorità ai nostri ragionamenti, ideali, emozioni ecc. che alimentano soltanto il nostro ego; ci allontanano dal Signore e camminiamo verso la morte. Solo attraverso la continua vicinanza a Lui possiamo cogliere, come dice il salmo, quali sono i sentieri che il Signore, nella sua misericordia, ha preparato per ciascuno di noi come un buon sarto che ci ha cucito un vestito su misura, che sul nostro corpo sarà perfetto ma non su altri. Se le nostre azioni trovano la loro fonte nell’ascolto della Parola e nella preghiera avremo la certezza che è il Signore che ci ha indicato il sentiero della vita e sentendo la sua presenza, anche nelle situazioni avverse, saremo gioiosi.
Signore, aiutami a capire il tuo pensiero nei miei confronti affinché possa vivere nella gioia in te.
La voce di Papa Francesco
“Non abbiate paura della gioia! Quella gioia che ci dà il Signore quando lo lasciamo entrare nella nostra vita, lasciamo che Lui entri nella nostra vita e ci inviti ad andare fuori noi alle periferie della vita e annunciare il Vangelo. Non abbiate paura della gioia. Gioia e coraggio!”
(Discorso pronunciato dal Papa durante l’Angelus in Piazza San Pietro, 07/07/2013)
“Sempre l’incontro con una persona in condizione di povertà ci provoca e ci interroga. Come possiamo contribuire ad eliminare o almeno alleviare la sua emarginazione e la sua sofferenza? Come possiamo aiutarla nella sua povertà spirituale? La comunità cristiana è chiamata a coinvolgersi in questa esperienza di condivisione, nella consapevolezza che non le è lecito delegarla ad altri”
(IV GIORNATA MONDIALE DEI POVERI, n°415 novembre 2020)