DALLA PAROLA DEL GIORNO
Gesù riprese a parlare con parabole
[ai capi dei sacerdoti e ai farisei] e disse:
«Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire […]».
Mt 22,1-14
Come vivere questa Parola?
Dopo la parabola dei due figli, di quella dei vignaioli assassini, Gesù ci presenta una terza parabola quella della festa di nozze. Con queste tre (tre è il numero della totalità) parabole Gesù polemizza con le autorità, i capi dei sacerdoti e i farisei, che si pongono duri, refrattari, ciechi davanti ai segni, agli inviti che Dio fa per ritornare a Lui. In questa parabola Gesù smaschera il motivo della loro durezza, della loro resistenza: ormai il cuore è pieno di “altro”: di convenienze, di interessi “altri”, di “idoli” che hanno rubato il loro cuore. Non lo riconoscono più come il Dio dell’Alleanza, il Dio che si è compromesso e si compromette tanto da invitare gratuitamente ad una festa di nozze. Dio ormai è “altro” dalla loro vita, è colui che si può anche non prendere in considerazione, del quale si può rifiutare anche le proposte, gli inviti, i doni. Ormai quello che conta è l’idea che si sono fatti di Dio; quello che conta, è quello che loro ritengono vero. Gesù con questa parabola parla anche a noi. Anche a noi Dio continua a porgere l’invito a nozze, perché Lui ci vuole bene, per lui siamo prossimi, siamo figli,… e Lui anche oggi ci invita e attende la nostra risposta…
Signore Gesù, fa che il nostro cuore non sia mai così indifferente di fronte ai tuoi inviti … Aiutaci a credere nel tuo bene per noi … e ad accettare l’invito a nozze che oggi tu ci fai!
La voce di Papa Francesco
“Gesù ci parla della risposta che viene data all’invito di Dio – rappresentato da un re – a partecipare ad un banchetto di nozze (cfr Mt 22,1-14). L’invito ha tre caratteristiche: la gratuità, la larghezza, l’universalità. Gli invitati sono tanti, ma avviene qualcosa di sorprendente: nessuno dei prescelti accetta di prendere parte alla festa, dicono che hanno altro da fare; anzi alcuni mostrano indifferenza, estraneità, perfino fastidio. Dio è buono verso di noi, ci offre gratuitamente la sua amicizia, ci offre gratuitamente la sua gioia, la salvezza, ma tante volte non accogliamo i suoi doni, mettiamo al primo posto le nostre preoccupazioni materiali, i nostri interessi e anche quando il Signore ci chiama, tante volte sembra che ci dia fastidio…”
(ANGELUS, Domenica, 12 ottobre 2014)