DALLA PAROLA DEL GIORNO
«Mentre si domandavano che senso avesse tutto questo, ecco due uomini presentarsi a loro in abito sfolgorante. Le donne, impaurite, tenevano il volto chinato a terra, ma quelli dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto».»
Lc 24,4-6a
Come vivere questa Parola?
“Perché cercate tra i morti colui che è vivo?”.
Quanto è importante e seria questa domanda per tutti noi che spesso cerchiamo tra le ceneri di un passato glorioso, tra la memoria di una freschezza antica, tra gli affetti di un dono ormai maturo, Colui che non può più esserci.
Perché il nostro è il Dio dei vivi e non dei morti, della realtà e non delle rievocazioni, dell’esperienza e non delle emozioni.
Perché Gesù Risorto ci chiede di smetterla di piangere ricordando il passato e rimanendo immobili nel presente ma di agire con entusiasmo e coraggio perché questo è il tempo che ci è regalato e altro non ce n’è, perché se non lo facciamo noi chi lo farà al nostro posto, perché ciò che ci aspetta oggi è ancora più bello, gioioso e luminoso di ciò che rimpiangiamo di ieri.
Perché nessuno di noi, in questa Pasqua di Resurrezione, vuole che Gesù sia risorto invano!
Signore, insegnaci a guardare con i tuoi occhi di Risorto per vedere il fiore dove c’è solo un germoglio, la spiga dove c’è solo un seme, l’amore dove c’è solo uno sguardo.
La voce di Papa Francesco
“Perché cercate tra i morti colui che è vivo?”.
Ne abbiamo bisogno quando ci chiudiamo in una qualsiasi forma di egoismo o di auto-compiacimento; quando ci lasciamo sedurre dai poteri terreni e dalle cose di questo mondo, dimenticando Dio e il prossimo; quando poniamo le nostre speranze in vanità mondane, nel denaro, nel successo. Allora la Parola di Dio ci dice: “Perché cercate tra i morti colui che è vivo?”. Perché stai cercando lì? Quella cosa non ti può dare vita!
(Udienza Generale del 23 aprile 2014)