DALLA PAROLA DEL GIORNO
«Essa è conservata nei cieli per voi, che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, in vista della salvezza che sta per essere rivelata nell’ultimo tempo.
Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere, per un po’ di tempo, afflitti da varie prove, affinché la vostra fede, messa alla prova, molto più preziosa dell’oro – destinato a perire e tuttavia purificato con fuoco – torni a vostra lode, gloria e onore quando Gesù Cristo si manifesterà».
1Pt 1,4-7
Come vivere questa Parola?
Nel suo immenso amore, il Padre ci ha fatti ri-nascere rendendoci suoi figli, attraverso la morte-resurrezione del Figlio unigenito. Questa nuova nascita non ha davanti la prospettiva della morte, ma una “speranza viva”, una promessa non condizionata dalla corruttibilità delle cose di questo mondo. Il suo pieno possesso è in serbo per noi nei cieli, ma fin d’ora ne abbiamo un anticipo nella misura in cui ci trasformiamo interiormente da esseri carnali a esseri spirituali, mediante una vita conforme alla fede. Rivolgendosi a comunità cristiane provate dalla persecuzione, san Pietro offre conforto e luce per leggere dentro le dolorose situazioni il compiersi del disegno di salvezza. Le sofferenze non devono essere motivi di scandalo, pietra d’inciampo, ma crogiuolo di purificazione per rendere la fede sempre più salda.
Accompagna la mia giornata questa Parola: “Ci ha rigenerati”.
La voce di un grande teologo
“L’uomo, in pratica, deve radicalmente cambiare se vuol vedere il regno di Dio ed entrarvi, e questa trasformazione equivale ad una “rinascita”: In verità, in verità ti dico, se alcuno non sia nato dall’alto, non può vedere il regno di Dio, cioè a qualcosa che non dipende dall’interessato, il quale, in questo caso può essere soltanto un soggetto passivo. Dobbiamo soffermarci sull’insegnamento di Gesù a proposito della rinascita. Innanzitutto la traduzione in lingua italiana dice meno dell’originale greco, dove c’è un termine che significa contemporaneamente “dall’alto e di nuovo”. Con l’immagine del nascere di nuovo il maestro intende dire che il Regno di Dio, pur essendo una realtà comunitaria, è strettamente legato a un mutamento personale, a una presa di distanza radicale dal proprio passato. In sostanza, il rinnegamento di sé che deve essere un atteggiamento permanente come è permanente la necessità della conversione. Con l’immagine del “nascere dall’alto”, Gesù intende dire che la Legge di Mosè non è in grado di formare l’uomo al Regno di Dio. Occorre il dono di una vita nuova che scende dall’alto e che trasforma la persona nel suo intimo.
(J. Ratzinger: Dialoghi con Nicodemo)