DALLA PAROLA DEL GIORNO

Gesù chiamò a sé i Dodici e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

Mc 10, 42-45

Come vivere questa Parola?

Gesù annunciava l’avvento del Regno, ma i discepoli non lo capivano. La parola “regno”, fraintesa, li faceva sognare di sedersi alla sua destra e alla sua sinistra, di rivestire ruoli di prestigio. Ma il Regno di Dio, il cui ordine è totalmente capovolto rispetto a quello di tutti gli altri regni, è una realtà in cu chi vuole essere primo deve imparare a farsi ultimo e servitore dei propri fratelli e sorelle, avendo come modello Gesù che si china ai piedi dei discepoli con i fianchi cinti. Quanta fatica si fa a distaccarsi dalla logica del successo, dei primi posti, dei riconoscimenti, dei grandi numeri, per riuscire ad incarnare quello spirito dei “poveri” a cui appartiene pienamente il Regno.

Aiutaci, Signore, a farci piccoli, ultimi, poveri, per servire i nostri fratelli e sorelle con lo stesso tuo amore. Così sia.

La voce di un Vescovo

«Non possiamo amoreggiare col potere. Non possiamo coltivare intese sottobanco, offendendo la giustizia, anche se col pretesto di aiutare la gente. Gli allacciamenti adulterini con chi manipola il danaro pubblico ci devono terrorizzare. Dovremmo rimanere amareggiati ogni qualvolta ci sentiamo dire che le nostre raccomandazioni contano. Che la nostra parola fa vincere un concorso. Che le nostre spinte sono privilegiate. Il bagliore dei soldi anche se promesso per le nostre chiese e non per le nostre tasche, non deve mai renderci complici dei disonesti, diversamente innescheremmo nella nostra vita una catena di anti-pasque che arresteranno il flusso di salvezza che parte dalla pasqua di Cristo».

(DON TONINO BELLO, La stola e il grembiule)

 

Don Antonio Bello

Vescovo

Commento di

Don Giuseppe Tilocca

giustiloc@tiscali.it

 

 

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