«Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date».
Mt 10,8
Come vivere questa Parola?
Apostoli, eletti e chiamati direttamente da Gesù, sono i fondamenti di questo popolo che si raccoglie attorno al nuovo Mosè. Questo popolo non è soltanto “segno” e depositario della nuova alleanza fra Dio e l’umanità, ma è un popolo di “missionari “, di “annunciatori”.
Come fa a riguardo dei pescatori chiamati a diventare pescatori di uomini, Cristo invita i mietitori di grano a diventare mietitori spirituali. Il dinamismo missionario e il servizio attivo dell’annuncio sono le caratteristiche del nuovo popolo.
Diversamente dai rabbini del suo tempo, che si circondavano di alcuni discepoli in una scuola o alla porta della città, Gesù vuol essere un “rabbi” itinerante. Non si tratta di aspettare che gli ascoltatori vengano a lui, bisogna andare loro incontro e avvicinarli nella loro situazione di vita.
Cristo non è, dunque, come i sacerdoti del tempio che ricevono materia di sacrificio e danaro dai fedeli, senza occuparsi della loro salvezza. Non è neppure come i farisei che si occupano prevalentemente delle élites. Egli va alle “pecore smarrite” di Israele:
La missione per ora riguarda solo le pecore di Israele. Gesù non va, per ora, direttamente verso i pagani e i samaritani, ma con la sua morte e risurrezione il suo annuncio e la sua azione si estenderanno alle dimensioni del mondo.
Accompagna la mia giornata questa Parola: “Noi siamo suo popolo, gregge che egli guida”
La voce di una mistica
“Non può non andare colui che il tuo spirito possiede.
Noi immaginiamo sempre che per andare occorrono strade, tappe e paesi che cambiano. Ma la tua vita non consiste in questo.
E’ la vita, semplicemente.
La vita che scorre e nella quale semplicemente andiamo se le nostre ancore sono levate. (…) “Andate…” dici a ogni svolta del vangelo, per essere con te sulla strada, quella tua, occorre andare anche quando la nostra pigrizia ci scongiura di sostare. Tu ci hai scelto per essere in un equilibrio strano, un equilibrio che non può stabilirsi né tenersi se non in movimento, se non in uno slancio. Un pò come una bicicletta che non sta su senza girare, una bicicletta che resta abbandonata contro un muro finchè qualcuno non la inforca per farla correre veloce sulla strada.
Inizia un altro giorno, Gesù vuole viverlo in me. Ha camminato tra gli uomini di oggi, Gesù tra gli uomini non ha cessato di essere inviato e inviare”.
(M. Delbrel: Il piccolo monaco, un taccuino spirituale.)