DALLA PAROLA DEL GIORNO
«Pietro e Giovanni salivano al tempio per la preghiera delle tre del pomeriggio.
Qui di solito veniva portato un uomo, storpio fin dalla nascita; lo ponevano ogni giorno presso la porta del tempio detta Bella, per chiedere l’elemosina a coloro che entravano nel tempio. Costui, vedendo Pietro e Giovanni che stavano per entrare nel tempio, li pregava per avere un’elemosina.
Allora, fissando lo sguardo su di lui, Pietro insieme a Giovanni disse: «Guarda verso di noi». Ed egli si volse a guardarli, sperando di ricevere da loro qualche cosa. Pietro gli disse: «Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, àlzati e cammina!». Lo prese per la mano destra e lo sollevò.
Di colpo i suoi piedi e le caviglie si rinvigorirono e, balzato in piedi, si mise a camminare; ed entrò con loro nel tempio camminando, saltando e lodando Dio.
Tutto il popolo lo vide camminare e lodare Dio e riconoscevano che era colui che sedeva a chiedere l’elemosina alla porta Bella del tempio, e furono ricolmi di meraviglia e stupore per quello che gli era accaduto».
At 3,1-10
Come vivere questa Parola?
L’unica ricchezza di una comunità cristiana è il Signore Risorto; non si può comprendere la sua esistenza se non in rapporto con Lui. E’ questa l’unica ricchezza che la Chiesa deve dare al mondo.
La ricchezza economica, la scienza, la potenza di dominio politico non rientrano nell’identità della Chiesa, anche se lungo i secoli fino ad oggi purtroppo abbiamo avuto una bella serie di contraddizioni in questo senso. Cristo Risorto, vivo e presente nella Chiesa con la potenza della sua risurrezione è l’unico che le permette di fare risorgere le persone dal non senso della vita, come si può notare dal miracolo compiuto da Pietro nei riguardi dello storpio incontrato alla porta del tempio. Ma per questo occorre che prima si faccia esperienza profonda dell’incontro con Lui Risorto. Un incontro che non avviene attraverso una sfolgorante visione e teofania ma nell’umiltà della sua parola, la quale invita a comprendere quanto è avvenuto alla luce delle S. Scritture. Chi ha fatto questo esperienza, ha trovato che ci riscalda il cuore, come è avvenuto con i due discepoli in cammino verso Emmaus. E allora lo possiamo vedere sotto i segni del pane eucaristico, dove Cristo Risorto attraverso il sacerdote spezza ancora il pane per noi. Solo così percepiamo che la più grande ricchezza che possiamo possedere e donare è Lui Risorto e non abbiamo bisogno di andare in ricerca di altre ricchezze e poteri.
O Dio, che, in questo giorno, memoriale della Pasqua, raccogli la tua Chiesa pellegrina nel mondo, donaci il tuo Spirito, perché nella celebrazione del mistero eucaristico riconosciamo il Cristo Crocifisso e Risorto, che apre il nostro cuore alla intelligenza delle Scritture e si rivela a noi nell’atto di spezzare il pane. Te lo chiediamo per lo stesso Cristo nostro Signore. Amen.
La voce di un filosofo e filantropo
“La Resurrezione è iniziata quando ciò che era di più orrendo diventa sorgente di grazia”
(Jean Vanier)