DALLA PAROLA DEL GIORNO
«Mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!». […] Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada»
Mc 10,46-47.49-52
Come vivere questa Parola?
E’ l’ultimo miracolo di guarigione raccontato da Marco. Come aveva già fatto con il cieco di Betsaida nel capitolo 8 (Mc 8, 22-26) prima del suo primo annuncio di passione, l’evangelista – in questo momento importante che ci sta portando all’entrata di Gesù in Gerusalemme con quello che segue – ci addita nuovamente come “esempio” un cieco: Bartimeo. “Cosa vuoi che io faccia per te? […] Maestro che io possa vedere!” Gesù apre gli occhi, permette di vedere, “guarisce” perché noi possiamo seguirlo fino … alla Croce, fino al compimento! Ma Gesù guarisce la cecità quando la fiducia incondizionata si fa reale: “Figlio di Davide abbi pietà di me! […] La tua fede ti ha salvato”. Ecco, il cieco di Gerico sono i discepoli, che non capiscono la croce. Il cieco sono io, siamo noi, di fronte al cammino che il Vangelo propone. Ritornare a vedere è poter riconoscere nel Crocifisso quello che vedrà il centurione ai piedi della croce e fare la sua stessa professione di fede (Mc 15,39). Vedere significa credere, vedere significa “incontrare intimamente” Gesù, fidarci di Lui e lasciarci sconvolgere la vita.
Aiutami a fidarmi di Te, a darTi credito perché il baricentro della mia vita si sbilanci in te e possa seguirTi senza “se” e senza “ma”.
La voce del Profeta Isaia
«Farò camminare i ciechi per vie che non conoscono,
li guiderò per sentieri sconosciuti;
trasformerò davanti a loro le tenebre in luce,
i luoghi aspri in pianura.»
(Is 42,16)