DALLA PAROLA DEL GIORNO

«I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme»

Lc 2,41-45

Come vivere questa Parola?

Il viaggio a Gerusalemme appartiene alla più antica tradizione religiosa che Maria e Giuseppe osservano fedelmente tutti gli anni, come prescrive la Legge. Quell’anno tuttavia accadde qualcosa di straordinario e di imprevedibile che mette in crisi i due sposi: “il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero” (2,43). I genitori prendono la via del ritorno, il ragazzo invece rimane nella città santa. Si crea così una distanza tra loro. Il figlio inizia ad incamminarsi da solo, inizia a percorrere vie che essi non hanno ancora esplorato. Prendere coscienza di questa distanza non è cosa facile, tutti i genitori fanno fatica ad accettare che il figlio vada per la sua strada. La separazione fa nascere un’affannosa ricerca: “non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme”. Non è Gesù che si è smarrito, sono i genitori ad essere smarriti, sono loro che cercano di capire la strada. A volte Dio si nasconde. Gli sposi si mettono alla ricerca: il verbo indica il dinamismo che nasce dall’amore e che nessuna paura può soffocare. La rassegnazione nasce quando l’amore scompare.

Gesù, ti chiediamo la grazia di fare della vita un cammino, sulle orme di Te che ci conduci, passo dopo passo, all’incontro con il Padre e ti preghiamo per ogni famiglia, soprattutto per quelle avvolte dalla sofferenza.

La voce di un di un politico

“Per una persona non violenta tutto il mondo è la sua famiglia”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mahatma Gandhi

Politico

Commento di Suor Emilia Di Massimo FMA

emiliadimassimo@libero.it

 

 

 

 

 

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