DALLA PAROLA DEL GIORNO
«Gesù disse ai suoi discepoli: «Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: “Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?”. Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!”. Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande». Quando Gesù ebbe terminato questi discorsi, le folle erano stupite del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come i loro scribi».
Mt 7,21-29
Come vivere questa Parola?
Il Vangelo proposto dalla liturgia di oggi ci regala uno degli insegnamenti più chiari e determinanti di Gesù: l’amore si mostra nelle opere più che nelle parole! Gesù ci invita a fare la Volontà del Padre, ci invita quindi a vivere un amore concreto, un amore che si rende visibile ai fratelli.
L’apostolo Giacomo nella sua lettera, ce lo ricorda molto chiaramente: “A che giova, fratelli miei, se uno dice di aver fede ma non ha opere? Può la fede salvarlo?” Or, se un fratello o una sorella sono nudi e mancano del cibo quotidiano, e qualcuno di voi dice loro: “Andatevene in pace, scaldatevi e saziatevi”, ma non date loro le cose di cui hanno bisogno per il corpo, a che giova? Così è pure della fede; se non ha le opere, per se stessa è morta.” (Gc 2,14-17)
Per aiutarci a capire meglio, Giacomo ci descrive una situazione pratica in cui è chiaro che solo l’uso di belle parole non basta per esprimere l’amore e la fede.
L’ascolto di bellissime catechesi e di profonde omelie sul web o la lettura di fantastici libri spirituali, senza una sequela attiva, rischiano di essere fondamenta che affondano sulla sabbia. Se abbiamo e viviamo una vera e profonda fede, questa deve essere visibile e dimostrata tramite le opere. Non sono le opere che creano la fede, piuttosto, la vera fede produce opere. Le due realtà vanno insieme e non possono essere separate.
Allora la nostra casa sarà davvero costruita sulla roccia che è Cristo.
Signore, donami la coerenza nel mio stile di vita tra ciò che dico e ciò che faccio, tra ciò in cui credo e le opere che compio. Oggi compirò un gesto visibile concreto che esprime l’amore verso i fratelli.
La voce di Papa Francesco
“Il mondo di oggi ha tanto bisogno di testimoni. Non tanto di maestri, ma di testimoni. Non parlare tanto, ma parlare con tutta la vita: la coerenza di vita, proprio la coerenza di vita! Una coerenza di vita che è vivere il cristianesimo come un incontro con Gesù che mi porta agli altri e non come un fatto sociale.”
(Veglia di Pentecoste 18/05/2013)