DALLA PAROLA DEL GIORNO
In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.
Lc 21,5-11
Come vivere questa Parola?
Il brano di Luca 21,5-11 si colloca all’interno del cosiddetto “discorso escatologico” di Gesù, dove Egli parla del futuro, delle prove che i discepoli affronteranno e degli eventi che segneranno la fine dei tempi.
All’inizio del brano, alcuni ammirano il tempio di Gerusalemme, simbolo della presenza di Dio per Israele. È una costruzione sontuosa, decorata e venerata. Ma Gesù li ammonisce dicendo che “non sarà lasciata pietra su pietra”: una profezia che anticipa la distruzione del tempio avvenuta nel 70 d.C. per mano dei Romani. Questo annuncio segna un cambiamento profondo: la presenza di Dio non si limita più a un luogo fisico, ma abita nel cuore dei credenti.
I discepoli, turbati dalle parole di Gesù, chiedono quando accadranno queste cose e quali segni indicheranno che stanno per compiersi. Essi cercano delle certezze, dei segni visibili per prepararsi al futuro. Questo desiderio di conoscere il futuro è umano e comune, ma Gesù risponde ponendo l’attenzione non tanto sul “quando” quanto sul “come” vivere queste attese.
Gesù mette in guardia i suoi discepoli dal seguire coloro che, approfittando dell’incertezza e del bisogno di speranza, si presentano come “messia” o annunciano la fine imminente. Essi sono falsi profeti, e il rischio è di essere ingannati.
Questo avvertimento è molto attuale: anche oggi, in momenti di crisi, si trovano voci che offrono soluzioni o annunci escatologici. Gesù invita a mantenere discernimento e a non lasciarsi prendere dal panico, ricordando che alcune cose dovranno accadere, ma “non è subito la fine”.
Signore, in mezzo alle prove e alle tribolazioni, rafforzami con la tua grazia.
La voce di un teologo
“Quando Gesù parla della fine dei tempi, ci esorta a vigilare e a essere pronti. La vera fede non si nasconde nei momenti di difficoltà, ma si manifesta con ancora più forza proprio quando tutto sembra crollare intorno a noi.”