DALLA PAROLA DEL GIORNO

 «Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare.
Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati.
Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».

Mc 13,33-37

Come vivere questa Parola?

L’Avvento è il tempo di chi si mette in cammino: tutto si fa più vicino, Dio a noi, noi agli altri, io a me stesso. Si accorciano le distanze: tra cielo e terra, tra uomo e uomo, e si avviano percorsi. Corriamo però due rischi. Il primo, è quello del cuore duro. La durezza del cuore è la malattia che Gesù teme di più, la “sclerocardìa” che intende con tutto sé stesso curare e guarire. Il secondo rischio è vivere una vita addormentata: “che non giunga l’atteso all’improvviso trovandovi addormentati” (Marco 13,36).

La necessità di orientare il nostro essere e la nostra attenzione nasce dal bisogno di essere visitati dal Signore, dalla consapevolezza che essa cambia la nostra vita, la riempie di senso e di felicità.

La vigilanza di cui parla il Vangelo ci rende pronti ad accogliere la bellezza, e non farci sfuggire la grazia quando arriva.

Vivere attenti. Ma a che cosa? Attenti alle persone, alle loro parole, ai loro silenzi, alle domande inespresse, ad ogni offerta di tenerezza, alla bellezza del loro essere vite in attesa di Dio. Attenti al mondo, alle sue creature più piccole e indispensabili: l’acqua, l’aria, le piante. Attenti a ciò che accade nel cuore e nel piccolo spazio di realtà in cui ci muoviamo.

Vegliare è scegliere di venire alla luce, è saper attendere la salvezza riconoscendo il Signore che irrompe nel nostro quotidiano per fargli spazio nei pensieri, nei sentimenti, nelle azioni.

Attendo Te Signore, consolazione del mio cuore insoddisfatto per le cose del mondo: solo Tu sei pienezza di vita, conforto che rasserena. Attendo Te Signore, per riscoprire il senso della vita: essere da Te amati e con Te amare, nella gratuità, sapendo gioire per i segni della tua presenza in ogni fratello.

La voce di Papa Francesco

“È possibile ricominciare sempre, perché c’è una vita nuova che Dio è capace di far ripartire in noi al di là di tutti i nostri fallimenti. Anche dalle macerie del nostro cuore Dio può costruire un’opera d’arte, anche dai frammenti rovinosi della nostra umanità Dio prepara una storia nuova”.

(Pasqua 4 aprile 2021)

 

 

Commento di Sr Gisella Serra FMA

gisel.serra@gmail.com 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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