DALLA PAROLA DEL GIORNO
Così dice il Signore:
«Se toglierai di mezzo a te l’oppressione, il puntare il dito e il parlare empio, se aprirai il tuo cuore all’affamato, se sazierai l’afflitto di cuore, allora brillerà fra le tenebre la tua luce, la tua tenebra sarà come il meriggio. Ti guiderà sempre il Signore, ti sazierà in terreni aridi, rinvigorirà le tue ossa; sarai come un giardino irrigato e come una sorgente le cui acque non inaridiscono. La tua gente riedificherà le rovine antiche, ricostruirai le fondamenta di trascorse generazioni. Ti chiameranno riparatore di brecce,
e restauratore di strade perché siano popolate.
Isaia 58, 9-14
Come vivere questa Parola?
Gesù cita Isaia nel suo intervento alla Sinagoga di Cafarnao aggiungendo al brano odierno la parola “oggi”: la conferma di un’attualizzazione di ciò che era stato annunziato nei tempi lontani. In quel momento, quello che ha predetto il profeta diventa costitutivo della figura del Cristo, inoltre pone l’accento sul vero digiuno che Dio gradisce: spezzare le catene della malvagità, sciogliere i legami dell’oppressione, dividere il pane con gli affamati, dare un tetto a chi non l’ha e coprire chi è nudo. Il vero digiuno consiste in opere di giustizia, di misericordia e di carità. In tal modo si proclama la signoria di Dio sulla propria esistenza e nel proprio cuore.
Signore, ti affido la mia vita e ti chiedo di abitare nel mio cuore: cercherò di renderlo accogliente vivendo la carità, soprattutto verso i più poveri; è questo il digiuno che Tu gradisci.
La voce di un imprenditore
“Condividere ti rende più grande di quello che sei. Più dai agli altri, più vita sei in grado di ricevere!”