«Quando Gesù ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano»
Lc 5,4-6
Come vivere questa Parola?
Quanto è potente la Parola del Signore che convince un pescatore esperto a fare il contrario di ciò che avrebbe dovuto fare, delle persone stanche e demotivate a riprendere vigore e speranza, degli sfiduciati tristi a divenire testimoni entusiasti.
Quanto è potente questa Parola che convince uomini come Pietro e i suoi amici a seguire Gesù, a qualunque costo.
Perché la Parola di Dio entusiasma ed affascina, dà risposte alle nostre domande e ci sprona a cercare soluzioni a quelle più difficili, ci indica grandi orizzonti e ci consola nei momenti di sfiducia, accompagna il nostro passo, con la nostra cadenza e il nostro ritmo.
E la Parola è per noi, pellegrini stanchi e scoraggiati, pescatori senza grandi sogni e con poche risorse, cristiani a volte increduli e a volte credenti, spaventati dalla sofferenza e dalle difficoltà ma attratti dalla bellezza e grandezza della proposta di Dio.
La Parola è per noi, uomini in cammino e non ancora arrivati ma bisognosi di un Amico che non ci lasci mai soli; la Parola è per noi se siamo capaci di ascoltarla con le orecchie e con il cuore.
Signore, aiutaci ad ascoltare con il cuore la tua Parola e ad obbedirle senza paure e con fede, sicuri che Tu vuoi solo il bene per ciascuno di noi.
La voce di Papa Francesco
«…ma sulla tua parola getterò le reti» (v. 5). È la risposta della fede, che anche noi siamo chiamati a dare; è l’atteggiamento di disponibilità che il Signore chiede a tutti i suoi discepoli, soprattutto a quanti hanno compiti di responsabilità nella Chiesa. E l’obbedienza fiduciosa di Pietro genera un risultato prodigioso: «Fecero così e presero una quantità enorme di pesci»
(Angelus del 10 febbraio 2019)