DALLA PAROLA DEL GIORNO

In questo giorno silenzioso in cui il mondo non ha saputo riconoscere Dio in mezzo a noi, in questo silenzio assordante ci affidiamo alle mani amorose di chi ha dato tutto con infinita tenerezza di Madre, a chi c’è sempre stata, con tutta se stessa: Maria è silenzio perché solo il Figlio è Parola.

Come vivere questa Parola?

Sabato Santo, giorno in cui l’attendere ci scomoda, perché l’attesa non è gradita per nessuno. Non ci piace rimanere in fila in mezzo al traffico e vorremo sempre saltare la fila, trovare già tutto a posto, tutto disponibile, aperto e tutti docili e a disposizione. Invece, il sabato santo sta lì per rammentarci che occorre apprendere la preziosa arte dell’attesa. In questa giornata, siamo tutti pazientemente in fila, tutti ad aspettare, tutti a sperare che qualcosa stravolga il finale. Sostare in attesa rappresenta un tempo di speranza. È un tempo opportuno nel quale coltivare il desiderio un finale diverso da quello che le nostre logiche ci suggerirebbero. Probabilmente, questo era lo stato emotivo delle donne che al mattino presto andarono al sepolcro per spargere unguenti sul corpo del Maestro, ma giunte non vedono la pietra divelta e il corpo sparito. È singolare come le donne si recano all’alba per vedere un morto e chissà metabolizzare il lutto mediante il rito dell’unzione, e invece si scoprono disorientate e confuse, da un messaggio che dice loro una cosa già ascoltata ma che non rammentavano più. Il Maestro aveva già annunciato tutto questo, tuttavia, la sofferenza porta a rimuovere certi ricordi, a dimenticare le cose essenziali, ciò che ha il potere di mettere in salvo la tua esistenza. Incrociamo sempre angeli quando si incontrano persone che ci rammentano quel che conta veramente, invitandoci a smettere di cercare tra i morti ciò che non può salvare. La vita è la miniera in cui cercare, lasciando stare le cose morte che non ci sono più e che magari ci pesano addosso come un macigno. Quando tornano si misero ad annunziare a tutti l’accaduto senza ottenere troppo credito. Eppure, nel dubbio, Pietro va di corsa a verificare. È Pasqua.

 

La voce del Papa

“Chi ricorre alla potente intercessione di santa Maria sa che mai si è sentito dire che coloro che hanno confidato nella Madonna sono rimasti abbandonati, per quanto duro fosse il momento e grande la confusione della loro anima. Possiamo dire a Gesù: «Qualunque tristezza abiti in noi, sentiremo di dover sperare, perché con Te la croce sfocia in risurrezione, perché Tu sei con noi nel buio delle nostre notti: sei certezza nelle nostre incertezze, Parola nei nostri silenzi, e niente potrà mai rubarci l’amore che nutri per noi”. (Papa Francesco)

 

 

 

Commento di Don Maurizio Lollobrigida SDB

m.lollobrigida@hotmail.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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