DALLA PAROLA DEL GIORNO
«43Il giorno dopo Gesù volle partire per la Galilea; trovò Filippo e gli disse: «Seguimi!». 44Filippo era di Betsàida, la città di Andrea e di Pietro. 45Filippo trovò Natanaele e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nazareth».»
Gv 1,43-45
Come vivere questa Parola?
Il Vangelo di oggi sottolinea il costante richiamo di Papa Francesco quando indica la dimensione missionaria del cristiano: non può essere proselitismo, ma solo attrazione. Oggi, Filippo, accompagnando Natanaele fino al Maestro si comporta come l’amico che desidera condividere con l’altro il tesoro appena scoperto: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazareth» . Commenta un biblista: “Immediatamente, con illusione, Filippo vuole condividere con gli altri la sua scoperta, affinché tutti possano ricevere i suoi benefici. Il tesoro è Gesù Cristo. Nessuno come Lui può colmare il cuore dell’uomo di pace e felicità”. La dinamica dell’evangelizzazione è determinata dallo stupore, dalla capacità di contagiare altri con la sorpresa meravigliosa di un Dio che ci ama fino a venire a stare con noi. Da qui nasce il senso dell’apostolato cristiano. Ma occorre seguire da vicino il Maestro, condividere i suoi pensieri, pregare il suo Vangelo. Infatti, nessuno può dare quello che non ha o non ha ricevuto. Prima di parlare del Maestro, è necessario aver parlato con Lui. Soltanto se lo conosciamo bene e ci siamo lasciati conoscere da Lui, saremo in condizione di presentarlo agli altri, così come fa Filippo nel Vangelo di oggi. Così come hanno fatto tanti santi e sante lungo la storia.
O Padre, che nella nascita del tuo Figlio unigenito hai dato mirabile principio alla redenzione del tuo popolo, rafforza la nostra fede, perché́, guidati da Cristo, giungiamo al premio della gloria promessa. (Preghiera di colletta della Messa del giorno)
La voce di Papa Francesco
“La comunione con Cristo non si limita a un’amicizia fraterna, ma si apre all’annuncio e alla testimonianza universale. La rivelazione di Gesù aumenta lo stupore di Natanaele e degli altri discepoli: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo». I credenti sono chiamati a vivere la sequela di Gesù aprendosi a un «mistero più grande» che collega il cielo e la terra, determina il destino dell’umanità”.
Commento di Sr Graziella Curti FMA
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