DALLA PAROLA DEL GIORNO
«10Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. 11Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra.»
Mt 2,10-11
Come vivere questa Parola?
Tre sapienti, scrutando i cieli d’oriente, hanno visto una stella straordinaria. Decidono di seguirla per scoprirne il mistero. Lasciano casa, famiglia, i loro amici e s’incamminano. Seguono il viaggio della fulgida luce che li precede, stimando di trovare nella città di Gerusalemme qualche indicazione per il loro cammino. Ma questo non avviene; tuttavia apprendono dagli scribi e dai dottori giudei quel che la sacra Scrittura aveva preannunciato della nascita di Cristo. I tre uomini non demordono, nonostante l’incertezza. Riprendono quasi subito il cammino, rivedono la stella che li precede e vengono condotti dalla sua luce a Betlemme e, come narra l’evangelista, «furono ripieni di una grande gioia; ed entrati nella casa, videro il Bambino con Maria, sua madre e, prostratisi, lo adorarono; aperti poi i loro tesori gli offrirono in dono oro, incenso e mirra». Sentiamo a questo proposito il commento di un padre della Chiesa: “O mirabile fede, perfettamente istruita, che non fu edotta dalla sapienza terrena, ma infusa dallo Spirito santo! Come mai questi uomini che non avevano ancora visto Gesù, né alcuna cosa che lo riguardava, hanno avuto tale ispirazione che rese la loro venerazione regola in modo da osservare un simbolismo nei doni portati? Certamente, oltre la luce di quella stella che eccitò la loro vista corporea, un raggio più fulgente della verità ammaestrò i loro cuori, affinché, prima di intraprendere il faticoso viaggio, comprendessero che era indicato loro colui al quale si doveva onore regale nell’oro, la venerazione divina nell’incenso, la confessione della mortalità nella mirra. Tutto questo, creduto e compreso, per quel che era necessario a una fede illuminata, poteva loro bastare; non occorreva che ricercassero con la vista corporea colui che avevano ammirato con profondo intuito della mente. Ma la diligenza e la sagacità dell’ardore che essi misero nell’adempimento del loro dovere, perseverando fino a vedere il fanciullo, era in servizio ai popoli del tempo futuro e agli uomini del nostro secolo”. Tale avventura dei Magi ci insegna il coraggio di cercare, di trovare la strada, anche se difficile, di inginocchiarci in adorazione del grande mistero dell’Incarnazione. Da lì nasceranno pace e gioia grande.
O Dio, che in questo giorno, con la guida della stella, hai rivelato alle genti il tuo Figlio unigenito, conduci benigno anche noi, che già ti abbiamo conosciuto per la fede, a contemplare la bellezza della tua gloria. (Preghiera di colletta della Messa del giorno)
La voce di una mistica
“Le parole del Vangelo ci plasmano, ci trasformano, ci assimilano a sé. Se non ci trasformano, è perché noi non chiediamo loro di trasformarci. In ogni frase di Gesù è in ciascuno dei suoi esempi permane la virtù folgorante che guariva, purificava, risuscitava. Non ci è domandato che di obbedire… Bisogna accettare di rompere ogni ormeggio per lasciarsi “andare al largo”. “Partite nella vostra giornata senza idee prefabbricate e senza stanchezza a priori. Partite senza guida a scoprirlo, sapendo che egli è lungo il cammino e non alla fine; Non tentate di trovarlo con metodi originali, ma lasciatevi trovare da lui nella povertà di una vita qualsiasi”
(Madeleine Delbrel)
Commento di Sr Graziella Curti FMA
Casa di Preghiera San Biagio www.sanbiagio.org info@sanbiagio.org