Non è semplice esprimere, con l’unico ausilio della parola, tutte le emozioni, le sensazioni e l’enorme ricchezza immagazzinate durante la permanenza a San Biagio.
La parola appare una contraddizione per definire l’esperienza di un luogo dove il silenzio è la condizione più propria. Ma la parola risulta un mezzo necessario per dare forma, condividere e trasmettere quanto di impalpabile e immateriale si cela nel silenzio dello spirito e del pensiero. Proprio come nella scrittura dell’icona.
I due soggetti affrontati quest’anno “La Madonna del silenzio” e “La Madonna che scioglie i nodi” hanno guidato le nostre intenzioni e preghiere, rivolte a Maria, spingendoci ad affidarci a Lei, illuminati dal potere espressivo delle Sue mani. Mani che ci indicano la strada, quella della concentrazione e riflessione, libera dai costrutti razionali, mani che ci accompagnano con dolcezza tra gli ostacoli della vita e con forza ci sostengono, trattenendoci in un abbraccio consolatore.
E allora la nostra scrittura nasce spontanea e si materializza tra tecnica e spiritualità, concretizzandosi nell’armonia delle forme e dei colori che riecheggiano nella lirica della natura circostante, tra la voce delle cicale, il profumo del ginepro e le sfumature dei fiori di lavanda, malva e cicoria.
L’incontro con i Padri Salesiani, provenienti da tutto il mondo, si è inserito, come un’ulteriore luce, in questo cammino, rafforzando il senso di comunione, rispetto e condivisione.
Grazie, anche quest’anno, per tale, grandissimo privilegio.
– Monica –