Ho trascorso il periodo delle feste natalizie a San Biagio e se dovessi sintetizzare come ho vissuto quest’esperienza, userei due parole: “Sul filo dello stupore”.

Lo stupore è iniziato da subito, appena arrivata, nell’osservare il presepe costruito davanti all’altare della cappella, appoggiato su una grande immagine che rappresentava  l’eremo di San Biagio, un luogo sicuramente privilegiato per la nascita di Gesù Bambino.

La meraviglia è continuata nell’accoglienza sempre nuova che le suore salesiane  hanno nei confronti di ognuno di noi, facendoci sentire unici e preziosi nella loro casa, un affetto che si percepisce in ogni loro sguardo, in ogni loro gesto che ci fa sentire in una vera famiglia. Tutte le volte, e ormai sono  più di dieci anni che frequento questa casa di preghiera, mi sorprende la serenità dei loro volti, il sorriso e la pace interiore che trasuda dai loro occhi,  prodigandosi sempre con lo stesso amore, affinché possiamo preparare nel migliore dei modi il nostro animo ad accogliere la Grazia che qui il Signore elargisce a piene mani.

Ed è proprio la grazia della Parola spezzata anche da Padre Davide che ha accompagnato tutte le nostre funzioni religiose, mi ha aiutato ad entrare nel mistero sconvolgente del Verbo che si è fatto carne per venire in mezzo a noi.    L’Emmanuele che Simeone ed Anna hanno preso in braccio, un invito molto forte a fare lo stesso nella nostra vita.

Per immedesimarci più profondamente anche in tutti i personaggi del presepe, li abbiamo  prima pensati nel nostro cuore e poi realizzati con la pasta di sale e mentre li abbiamo appoggiati nel presepe del refettorio, ognuno di noi ha spiegato la  scelta della propria statuina, insieme ad una preghiera.

È venuto fuori un bel presepe, ricco delle nostre emozioni più vere.

La convivialità durante i pasti ha completato lo stupore nel notare la cura nel preparare le varie pietanze e nel saperle servire su dei tavoli  con tovaglie colorate a festa e con continue sorprese sempre diverse per la nostra gioia.

Le tavolate di San Biagio sono i momenti migliori per conoscere fratelli e sorelle di varie nazionalità, nell’ascoltare nuove esperienze che ci arricchiscono e ci fanno crescere. Il salutarci, finite le feste, non è mai un addio, infatti è facile rincontrare le stesse persone, approfondendone  l’amicizia, anche in altri momenti di crescita come i ritiri spirituali, i corsi di iconografia e in altri ancora…  E allora alla prossima, con l’augurio che durante ogni giorno del Nuovo Anno possiamo far memoria dei bei momenti di Grazia vissuti a San Biagio per poter prendere forza e luce per andare avanti in particolar modo quando siamo più deboli e scoraggiati.

 

Maria Giovanna Cilla

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