Domenica 13 ottobre 2024 abbiamo ripreso il cammino delle coppie e delle famiglie offrendoci un tempo per riflettere insieme sul tema della Speranza a partire dalla Parola di Dio.

«La speranza non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato». (Rm 5,5)

L’iniziativa è sempre di Dio, un amore gratuito e disinteressato. Si tratta di accogliere semplicemente la nuova, sconvolgente, rivelazione: l’amore di Dio è venuto stabilmente in mezzo a noi ed ora abita il nostro cuore! Gesù è l’incarnazione dell’amore di Dio.

Il Sig. Luigi Battisti, si fa testimone della ricchezza di questo incontro, condividendo, con ciascuno, la sua esperienza di lectio ascoltata e pregata con “L’alba del sesto giorno”.

 

“Tutti e tre sono intenti ad ammirare quello che hanno fatto.

Nel cielo fasci di sole esplodono tra spiragli di nubi e le

infiammano. Sui colli una vegetazione lussureggiante

s’illumina di mille colori sotto i raggi del sole nascente, un

tepore consola cespugli e alberi che la notte aveva ricoperto

di freddo umore e i fiori distendono lentamente i loro petali.

Rimbombando il mare si scaglia sulla riva e pare sgretolare

le scogliere. Le stelle scompaiono ad una ad una, solo una

luna evanescente rimane ancora.

“È proprio una grande opera”, dice il più anziano.

“Soprattutto è molto bella”, replica il secondo.

“Per forza, rispecchia la bellezza che è in noi”, nota

l’anziano di giorni, poi rivolto al più giovane.

“Tu non dici niente?”

Quello tace.

“Che c’è che non va?”

Il giovane tace ancora.

“Che hai?”

Finalmente quello risponde.

“Sono solo”, poi alza gli occhi al cielo e insiste, ”sono

troppo solo”.

Gli altri due lo guardano sconcertati e allora il giovane

spiega.

“Sono stanco di essere Figlio unico”.

A questo punto il Padre diventa serio e pensieroso.

“Ti rendi conto di quello che chiedi?”

“Sai che potrebbero rifiutarti, anche odiarti, questi fratelli

che vuoi?”

“Lo so.”

“E allora?”

Il giovane fissa gli altri due, è come ispirato da un desiderio

irresistibile.

“Non posso rimanere solo. Voglio altre persone attorno a

  1. Voglio parlare con loro, discutere con loro, magari

litigare, voglio aprire loro il mio cuore. Voglio dei fratelli.”

“Ma abbiamo fatto tante cose per te, in vista di te, secondo i

tuoi desideri. Perché non ti basta?”

“Perché sono cose o sono tuttalpiù degli esseri viventi, ma

sono automi, non mi capiscono.”

“Ebbene?” Chiede il Padre.

“Voglio delle persone, come me, come te, come Lui.”

“Lo sai quanto rischio c’è in quello che chiedi?”

“Lo so, ma il mio desiderio di fratellanza è troppo grande.”

“Saranno liberi. Che succederà se ti rifiutano?”

“Scenderò in mezzo a loro e donerò loro il mio amore.”

Il Padre guarda l’Altro come per chiedere qualcosa e quello

capisce.

“È possibile, io posso farlo.”

Ci pensa un po’, poi spiega la sua idea.

“Servirà una di loro, che sia adatta, che sia perfetta, ma si

può fare.”

L’Anziano guarda gli altri due con decisione, quindi.

“Allora, va bene”, poi rivolto al giovane, ”ma tu ti

assumerai le conseguenze e tutti i rischi.”

“Certamente”, risponde con gioia il giovane, ”certamente.

Sono disposto a morire per questo sogno.”

L’anziano lo fissa con un amore infinito. Il cielo risplende

con un vigore inarrestabile, ormai la luna è scomparsa del

tutto.

“È proprio il vero Figlio mio”, pare che dica il suo sorriso.

Poi rivolto all’Altro, chiede.

“Li faremo a sua immagine, è possibile?”

“Si vedrà. Almeno, noi ci proveremo.”

 

Nulla si fa senza la speranza! Donare speranza è la cosa più bella che possa fare un cristiano!

Chiediamo allo Spirito di Dio di alimentare la speranza nella nostra vita quotidiana.

Arrivederci, al prossimo incontro.

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