DALLA PAROLA DEL GIORNO

Entrando da lei, l’angelo disse: “Ti saluto o piena di grazia, il Signore è con te”. A queste parole ella rimase turbata e si domandava quale senso avesse un tale saluto. L’angelo le disse: Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine”.

Lc1, 28-33

Come vivere questa Parola?

Oggi, solennità dell’Immacolata, ci facciamo aiutare da Tonino Bello, cantore poeta della Madre di Dio, per scoprire la bellezza di Maria: “Il Vangelo non ci dice nulla del volto di Maria. Maria, comunque, doveva essere bellissima. Non parlo solo della sua anima. La quale, senza neppure l’ombra del peccato, era limpida a tal punto che Dio vi si specchiava dentro. Parlo, anche, del suo corpo di donna. La teologia, quando arriva a questo punto, sembra sorvolare sulla bellezza fisica di lei.

La lascia celebrare ai poeti: «Vergine bella, che di sol vestita, coronata di stelle, al sommo Sole piacesti sì che in te sua luce ascose…».

La affida alle canzoni degli umili: «Mira il tuo popolo, o bella Signora…».

O agli appassionati ritornelli della gente: «Dell’ aurora tu sorgi più bella… non vi è stella più bella di te».

Essa però, la teologia, non va oltre. Non si sbilancia. Tace sulla bellezza umana di Maria.

Eppure, non dovrebbe essere difficile trovare nel Vangelo la spia rivelatrice della bellezza corporea di Maria. C’è una parola greca molto importante, carica di significati misteriosi che non sono stati ancora per intero esplicitati. Questa parola, che fonda sostanzialmente tutta la serie dei privilegi soprannaturali della fanciulla di Nazaret, risuona nel saluto dell’angelo: «Kecharitomène». Viene tradotta con l’espressione «Piena di grazia». Ma non potrebbe trovare il suo equivalente in “graziosissima”, con allusioni evidenti anche all’incantevole splendore del volto umano di lei? Credo proprio di sì. E senza forzature”.

Oggi, nella preghiera, mi farò aiutare da Tonino Bello nel ripetere l’invocazione che viene dal suo cuore semplice e innamorato: “Santa Maria, donna bellissima, splendida come un plenilunio di primavera, riconciliaci con la bellezza. Aiutaci, ti preghiamo, a superare le ambiguità della carne. Liberaci dal nostro spirito rozzo. Donaci un cuore puro come il tuo. Santa Maria, donna bellissima, facci comprendere che sarà la bellezza a salvare il mondo.

La voce di Tonino Bello

 “In questa camera oscura della ragione del nostro tempo, c’è ancora una luce che potrà impressionare la pellicola del buon senso: è la luce della bellezza. È per questo, santa Vergine Maria, che vogliamo sentire il fascino, sempre benefico, anche del tuo umano splendore, così come sentiamo la lusinga, talvolta ingannatrice, delle creature terrene. Perché la contemplazione della tua santità sovrumana ci aiuta già tanto a preservarci dalla palude. Ma sapere che tu sei bellissima nel corpo, oltre che nell’anima, è per tutti noi motivo di incredibile speranza. E ci fa intuire che ogni bellezza della terra è appena un ruvido seme destinato a fiorire nelle serre di lassù”.

 

 

 

Commento di Sr Graziella Curti FMA

vicaria.bonvesin@gmail.com

 

 

 

 

 

 

 

 

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