DALLA PAROLA DEL GIORNO

Gesù disse ai suoi discepoli: «Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. Chi di voi, al figlio che gli chiede un pane, darà una pietra? E se gli chiede un pesce, gli darà una serpe? Se voi, dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele chiedono! Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti».

 Mt 7,7-12

Come vivere questa Parola?

Queste frasi di Gesù – passate a proverbio col rischio di essere banalizzate – invitano ad aprire il cuore confidando in Colui che è prodigo di ogni dono, in Colui che vuole colmare di ogni bene i figli che con fiducia si rivolgono a Lui. Con un’acrobazia logica, ne propongo un’esegesi ulteriore, che ne scavalchi il significato più ovvio, in vista di un allenamento spirituale adatto alla Quaresima: mettiamoci dalla parte di “colui che dà”, piuttosto che di “colui che chiede” … dalla parte di “chi offre”, piuttosto che di “colui che cerca” … proviamoci a metterci dalla parte di “colui che apre”, anziché di “colui che bussa”! La vera maturità cristiana consiste infatti, secondo la “regola aurea” di Gesù, nel donare con amore a chiunque è bisognoso, a chiunque direttamente o indirettamente ci manifesta una povertà ed attende un aiuto da noi. È dunque un invito a non appiattire la nostra esistenza in un sistema bilanciato di dare/avere, è un invito a gareggiare per essere più capaci dell’altro a fare il bene, per somigliare il più possibile al Dio “ricco di misericordia”.

Oggi mi propongo di compiere un’azione buona e generosa nei confronti di qualche mio conoscente, senza attendere che me ne faccia esplicita richiesta.

La voce di un Padre della Chiesa

“Quando distribuiamo agli indigenti qualunque cosa, non elargiamo roba nostra ma restituiamo loro ciò che ad essi appartiene”

 

 

 

Gregorio Magno

Padre della Chiesa

Commento di Don Enrico Emili

enricoemili@tiscali.it

 

 

 

 

 

 

 

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