DALLA PAROLA DEL GIORNO
«Gesù se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore. Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante»
Lc 6,12-19
Come vivere questa Parola?
La chiamata degli apostoli come in tanti gesti e parole di Gesù, rivela il suo stile: quello sacramentale. I dodici sembrano una piccola cosa di fronte al bisogno del mondo, ma Lui sceglie di operare tutto attraverso il poco. La sua si presenta sempre come un’azione sacramentale: in un piccolo segno d’amore dona tutto se stesso come Amore. Nella sacramentalità l’Infinito opera nella piccolezza: questa è necessaria perché Dio che è infinito incontra l’uomo che è finito, ma che è fatto per l’Infinito. La piccolezza è la nostra possibilità per entrare nell’Infinito.
Ci portiamo nel cuore la tua chiamata Signore. La povertà e la pochezza della nostra vita non offuschino la grandezza della tua presenza e della tua scelta.
La voce di Gedeone
“Il Signore disse a Gedeone: «La gente che è con te è troppo numerosa, perché io consegni Madian nelle sue mani; Israele potrebbe vantarsi dinanzi a me e dire: «La mia mano mi ha salvato». Ora annuncia alla gente: «Chiunque ha paura e trema, torni indietro e fugga dal monte di Gàlaad»». Tornarono indietro ventiduemila uomini tra quella gente e ne rimasero diecimila. Il Signore disse a Gedeone: «La gente è ancora troppo numerosa; falli scendere all’acqua e te li metterò alla prova. Quello del quale ti dirò: «Costui venga con te», verrà; e quello del quale ti dirò: «Costui non venga con te», non verrà”.
(cfr Giudici 7,1-8)