DALLA PAROLA DEL GIORNO
Gesù disse ai farisei:
«C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe»
Lc 16,19-21
Come vivere questa Parola?
Impariamo a fare delle scelte ci dice Gesù. Le situazioni nelle quali ci troviamo a vivere ci offrono situazioni nelle quali siamo chiamati ad avere dei criteri di giudizio. Cosa guida le nostre scelte? La cupidigia o la compassione? Ogni scelta che facciamo costruisce il tempo che abbiamo davanti, come quello passato è stato costruito dalle scelte fatte. Perciò come vogliamo prepararci il futuro? Facendo gli stessi errori? Alla stregua dell’”uomo ricco” che non ha neppure nome – tanto la superbia ha offuscato la sua identità – o alla stregua di Lazzaro che ha in Dio l’unico suo aiuto? Lazzaro significa “Dio aiuta”. L’uomo ricco non ha compreso che nel povero è lo stesso “Dio-che- aiuta”. Dio stesso chiedeva di essere aiutato. Solitamente chi è autosufficiente, non ha bisogno di aiuto, il suo cuore diventa duro alle richieste di aiuto degli altri, trova in sé la soluzione ai suoi bisogni e si chiude a chi crea problemi.
O Spirito di Dio, donaci la consapevolezza del nostro essere figli in Gesù, creando in noi quell’atteggiamento di umiltà che vede nell’altro un dono per vivere. Donando o accogliendo attenzione e aiuto, illumina il nostro cuore nel saper riconoscere e accogliere Gesù!
La voce del Papa Francesco
“Lazzaro, che giace davanti alla porta, è un richiamo vivente al ricco per ricordarsi di Dio, ma il ricco non accoglie tale richiamo. Sarà condannato pertanto non per le sue ricchezze, ma per essere stato incapace di sentire compassione per Lazzaro e di soccorrerlo.
(UDIENZA GENERALE 18 maggio 2016)