DALLA PAROLA DEL GIORNO

«Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!».

I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà».
Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù».

Gv 2, 13-22

Come vivere questa Parola?

Nel giorno in cui la liturgia ci fa festeggiare la Dedicazione della Basilica Lateranense, il Vangelo ci presenta un Gesù particolarmente deciso, forte, arrabbiato.

«Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!» La motivazione è chiara: non si può fare commercio delle cose di Dio! Occorre conservare la natura profonda che ogni tempio deve avere.

Di quale tempio parliamo? Lo spazio del tempio è lo spazio di Dio. Possiamo parlare del tempio in mura ma possiamo anche parlare del tempio che siamo noi. «Non sapete voi che siete il tempio di Dio, e che lo Spirito di Dio abita in voi?… Poiché il tempio di Dio è santo; e questo tempio siete voi» (1 Corinzi 3:16-17). Il corpo è un tempio. Ognuno di noi è stato fatto a immagine e somiglianza di Dio, e nel nostro corpo vive lo Spirito Santo che ci guida. Vivere il nostro corpo come tempio del Signore significa prenderci tempo per ascoltarlo e per prendercene cura, significa prendere consapevolezza della bellezza di essere dimora di Dio, viverlo come dono e vedere chi ci sta di fronte come luogo in cui Dio abita e opera.

Dunque è proprio questo spazio che non può essere riempito da chi vende e chi compra; bensì è uno spazio che va liberato, sgombrato per permettere allo Spirito di ben operare in noi.

Oggi mi soffermo a riflettere: in che modo il Signore abita il mio corpo? quali segni testimoniano la Sua Presenza in me? questi segni parlano della mia fede?

Signore aiutami ad essere un degno tempio della Tua Persona.

La voce di un Dottore della Chiesa

“Rendi bella la casa del Signore, ma non disprezzare il mendicante, perché il tempio di carne di questo fratello è più prezioso del tempio di pietre.” 

(Giovanni Crisostomo, IV sec., Dottore della Chiesa )

 

 

 

Commento  di Sr Vilma Colombo FMA

direttricesanbiagio12@gmail.com

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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