DALLA PAROLA DEL GIORNO
«In quei giorni, Balaam alzò gli occhi e vide Israele accampato, tribù per tribù.
Allora lo spirito di Dio fu sopra di lui. Egli pronunciò il suo poema.»
Nm 24,2
Come vivere questa Parola?
La lettura di oggi ci propone alcuni versetti del terzo e del quarto oracolo pronunciato da Balaam. Nonostante il profeta doveva profetizzare contro Israele, il Signore lo confonde e lo costringe a profetare a favore di Israele. Il primo oracolo annuncia la prosperità del popolo con l’immagine di un grande accampamento di ricche tende e un paesaggio lussureggiante di abbondanza di piante e di acque. Nel secondo oracolo dice che: “Una stella spunta da Giacobbe, uno scettro sorge da Israele.” Lo scettro è chiaramente un simbolo di regalità; la stella invece è da collegarsi ad un’idea molto diffusa nell’antichità secondo la quale il sorgere di un nuovo astro avrebbe segnato la nascita di un nuovo re o un grande evento storico.
“Come sono belle le tue dimore, Israele.” (Nm 15,17)
La voce di un teologo
“Per questo Natale, vuoi essere veramente convertito? Vuoi essere trasformato? O vuoi continuare da un lato ad attenerti al tuo vecchio modo di vita, mentre dall’altro chiedi alla gente di aiutarti a cambiare?
La conversione non è certamente qualcosa che puoi darti da solo. Non si tratta di forza di volontà. Devi confidare nella voce interiore che ti mostra il cammino. Tu conosci questa voce intima; ti volgi spesso ad essa. Ma dopo che ti viene detto chiaramente quello che devi fare, cominci a porre domande, a sollevare obiezioni.
Soltanto ascoltando costantemente la voce interiore puoi essere convertito a nuova vita e rendere ospitale la tua dimora per il Signore che viene”.
(H.J.M. Nouwem, La voce dell’amore)