«Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli»

Mt 5,1-12

Come vivere questa Parola?

Il discorso delle Beatitudini è davvero paradossale, specialmente se lo si mette a confronto con i cosiddetti valori di oggi. La dichiarazione di felicità, connessa, secondo il Maestro, a uno stato di vita che indica a volte disagio e dolore sembra assurda, inconcepibile, e solo i santi l’hanno creduta percorribile.

  C’è, però, come assicurazione, il tema della ricompensa che non viene rimandata solo all’aldilà, ma è regalo per il presente, per l’apparente banalità dei giorni. Significativo, a questo proposito, il commento di un esegeta contemporaneo che corregge il dettato originale di una Beatitudine in questo modo:” Non bisogna dire “beati i puri di cuore perché vedranno Dio, ma ben di più “ perché vedono Dio”. E’ nell’oggi, nelle relazioni quotidiane, nelle incomprensioni, nelle problematiche familiari, nelle piccole gioie del presente, che s’incontra la gioia, si vede Dio. Allo stesso modo, troviamo la stessa ricompensa di felicità nell’oggi se accettiamo e viviamo con fedeltà anche una sola delle indicazioni del famoso Sermone della montagna. Infatti si richiamano l’una con l’altra, sono tra loro legate dalla forza e trasparenza dello Spirito.

Oggi, nei momenti di preghiera che mi regalerò ripeterò con calma e dolcezza a Dio : “ Gesù, mite ed umile di cuore, rendi il mio cuore simile al tuo”.

La voce un esegeta contemporaneo

“La parola “beatitudine” deriva dal latino beatitudo, che significa felicità. La frase “sono benedetti” in ogni beatitudine implica uno stato attuale di felicità o benessere. Questa espressione aveva un forte significato di “gioia divina e felicità perfetta” per la gente di quel tempo. In altre parole, Gesù stava dicendo “divinamente felici e fortunati sono coloro che possiedono queste qualità interiori”. Pur parlando di una “beatitudine” attuale, ogni pronuncia prometteva anche una ricompensa futura”.

 

 

 

Silvano Fausti

Esegeta contemporaneo

 

 

Commento di Sr Graziella Curti FMA

vicaria.bonvesin@gmail.com

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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