DALLA PAROLA DEL GIORNO
«Gesù entrò nel tempio e, mentre insegnava, gli si avvicinarono i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo e dissero: «Con quale autorità fai queste cose? E chi ti ha dato questa autorità?».
Gesù rispose loro: «Anch’io vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, anch’io vi dirò con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?».»
Mt 21,23-25
Come vivere questa Parola?
Alla domanda di chiarificazione relativa al suo comportamento, Gesù riporta i suoi interlocutori alla figura di Giovanni il Battista, li fa guardare al battesimo che il Profeta amministrava denunciando il male, chiamando alla conversione e annunciando il perdono .Gesù rilancia con il Battista, un ponte verso il cuore dei suoi interlocutori, riproponendolo e chiedendo loro di cambiare direzione al loro cammino, di aprire il cuore al messaggio ricevuto da quel vero Profeta perché “era da Dio”. Lascia a loro la risposta aiutandoli a fare domande circa il loro comportamento. Ma un cuore chiuso e ostinato nella difesa del prestigio e del proprio interesse, rende sempre poco “lucidi” nella ricerca della verità.
La mia autogiustificazione sia vinta Signore dalla tua Luce! Per l’intercessione oggi di Santa Lucia, rischiara le mie tenebre, Signore e convertimi a te!
La mia autogiustificazione sia vinta Signore dalla tua Luce! Per l’intercessione oggi di Santa Lucia, rischiara le mie tenebre, Signore e convertimi a te!
La voce di Papa Francesco
«Giovanni, è il provvisorio e Gesù è il definitivo. Giovanni è il provvisorio che indica il definitivo.[…]
Ma proprio questa provvisorietà, questo suo “essere per”, è la grandezza di Giovanni. Un uomo «sempre col dito lì», a indicare un altro. Infatti nel Vangelo si legge che «la gente si domandava in cuor suo se Giovanni non fosse il Messia. E lui, chiaro: “Io non sono”. […] Perciò Giovanni «è grande», perché «sempre si lascia da parte». Lui è grande perché «è umile e prende la strada di abbassarsi, di annientarsi, la stessa che prenderà Gesù dopo». E anche in questo «offre una grande testimonianza: apre quella strada dell’annientamento, dello svuotarsi di sé stesso» che fu poi anche di Gesù. (MEDITAZIONE MATTUTINA NELLA CAPPELLA DELLA DOMUS SANCTAE MARTHAE 16 dicembre 2016)