DALLA PAROLA DEL GIORNO

«Con quale autorità fai questo?».

Mt 21,23

Come vivere questa Parola?

In questo primo giorno di novena ci fanno compagnia gli insidiosi sommi sacerdoti con i loro dubbi e domande senza risposta.

Matteo mostra gli avversari di Gesù che contestano, come pretesa illegittima, il suo giudizio sul tempio e sulla cacciata dei venditori. Essi chiedono pertanto in nome di quale autorità egli abbia agito in tal modo e sentenziato sul rapporto del popolo di Dio. A sua volta Gesù controbatte, chiedendo loro una presa di posizione verso il battesimo di Giovanni in quanto il gesto di battezzare era stata l’azione più in vista della predicazione di Giovanni. La predicazione di Gesù metteva i capi religiosi in una situazione di scelta radicale. D’altro canto, il loro rifiuto a rispondere alla domanda manifesta la loro cattiva volontà, il loro agire in termini di calcoli politici di convenienza. Il vangelo di oggi mi chiede di guardare bene che cosa c’è nel mio cuore e chi lo custodisce…il vangelo viene a smascherare la qualità di tante mie preoccupazioni troppo umane, dettate non dal timore di Dio, ma dal desiderio di conservare il mio tornaconto.

“scegliere disinteressatamente”

La voce di un Vescovo

Una casa, non più abitata dal padrone, rimane chiusa e oscura, cadendo in abbandono; di conseguenza si riempie di polvere e di sporcizia. Nella stessa condizione è l’anima che rimane priva del suo Signore. Prima tutta luminosa della sua presenza e del giubilo degli angeli, poi si immerge nelle tenebre del peccato, di sentimenti iniqui e di ogni cattiveria. Povera quella strada che non è percorsa da alcuno e non è rallegrata da alcuna voce d’uomo! Essa finisce per essere il ritrovo preferito di ogni genere di bestie. Povera quell’anima in cui non cammina il Signore, che con la sua voce ne allontani le bestie spirituali della malvagità! Guai alla terra priva del contadino che la lavori! Guai alla nave senza timoniere! Sbattuta dai marosi e travolta dalla tempesta, andrà in rovina. Guai all’anima che non ha in sè il vero timoniere, Cristo! Avvolta dalle tenebre di un mare agitato e sbattuta dalle onde degli affetti malsani, sconquassata dagli spiriti maligni come da un uragano invernale, andrà miseramente in rovina. Guai all’anima priva di Cristo, l’unico che possa coltivarla diligentemente perché produca i buoni frutti dello Spirito! Infatti, una volta abbandonata, sarà tutta invasa da spine e rovi e, invece di produrre frutti, finirà nel fuoco. Guai a quell’anima che non avrà Cristo in sè! Lasciata sola, comincerà ad essere terreno fertile di inclinazioni malsane e finirà per diventare una sentina di vizi. (Dalle«Omelie» attribuite a san Macario, vescovo; “l’anima che non è dimora di Cristo è infelice”)

San Macario

Vescovo

                                                     

Commento di Roberto Proietti

                                                                     

 

 

 

 

 

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