DALLA PAROLA DEL GIORNO
«abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli. Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno».»
Mt 28,8-10
Come vivere questa Parola?
Le donne lasciano il sepolcro trepidanti e piene di gioia per l’annuncio della risurrezione fatto dall’Angelo, con la consegna di andare a dire ai discepoli di recarsi in Galilea (v.5). Ed ecco che, allontanandosi dal sepolcro “memoria di morte”, incontrano l’Autore della Vita. Non si spaventano, non scappano, ma si avvicinano, gli abbracciano i piedi e lo adorano e Gesù ripete le parole dette dall’Angelo. Nell’obbedienza a questa parola comunicata, ascoltata, agita, le donne lo incontrano. Andando ad annunciarlo ai fratelli, vedono il Suo volto, perché è la fraternità il luogo della presenza del Risorto. Possono così toccare i suoi piedi, i piedi di quel Dio che ha fatto di tutto per venirci a cercare e stare per sempre con noi, e possono adorarlo. È il nostro essere in “uscita”, nell’atteggiamento dell’umile servo, che ci aiuta ad adorare il vero Dio.
Il Risorto si fa presente nelle nostre paure e le trasfigura in annunci! O Cristo Risorto rimandaci sempre dai nostri fratelli perché è lì che tu ci vuoi incontrare! O Cristo Risorto donaci la tua pace!
La voce di Papa Francesco
“Le donne, ricordando Gesù, lasciano il sepolcro. Pasqua ci insegna che il credente si ferma poco al cimitero, perché è chiamato a camminare incontro al Vivente. Chiediamoci: nella mia vita, verso dove cammino? A volte ci dirigiamo sempre e solo verso i nostri problemi, che non mancano mai, e andiamo dal Signore solo perché ci aiuti. Ma allora sono i nostri bisogni, non Gesù, a orientarci. Ed è sempre un cercare il Vivente tra i morti. Quante volte, poi, dopo aver incontrato il Signore, ritorniamo tra i morti, aggirandoci dentro di noi a rivangare rimpianti, rimorsi, ferite e insoddisfazioni, senza lasciare che il Risorto ci trasformi. […] diamo al Vivente il posto centrale nella vita. Chiediamo la grazia di non farci trasportare dalla corrente, dal mare dei problemi; di non infrangerci sulle pietre del peccato e sugli scogli della sfiducia e della paura. Cerchiamo Lui, lasciamoci cercare da Lui, cerchiamo Lui in tutto e prima di tutto. E con Lui risorgeremo.”
( cfr. OMELIA 20 aprile 2019)
Commento di suor Monica Gianoli FMA
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