DALLA PAROLA DEL GIORNO
Gesù disse ai suoi discepoli:
«Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso».
Lc 6,36
Come vivere questa Parola?
Il versetto 6,36 è il versetto centrale di tutto il Vangelo di Luca e con questo versetto Gesù ci indica la fonte della sua gratuità e del suo essere Figlio di Dio.
Troviamo qui l’eterno profondo “desiderio” dell’uomo di “diventare come Dio” (Gen 3,5), ma la cosa importante è chiedersi: “ma Dio com’è?”. Dio certamente è Altro, è diverso, è Santo come ci ricorda il Levitico: “Siate Santi, perché io , il Signore vostro Dio sono santo” (Lev 19,2) . Della santità di Dio, questo versetto di Luca, ci dice la sua specificità: Dio è misericordia, anzi: Dio è Dio perché è misericordia! In ebraico “misericordia” è tradotta in” raḥamim”, “utero materno”. Perciò, l’essenza di Dio Padre è questo amore visceralmente materno che necessariamente accoglie, che non giudica, non condanna. È il principio della vita, dove la miseria si trova riscattata da un amore infinitamente più grande, gratuito. Dio lo si capisce solo partendo da qui e la Sua perfezione coincide con il Suo essere misericordioso.
Ci aiuti il Signore in questo nostro cammino a diventare consapevoli che grazie a Gesù abbiamo un Padre così!
O Spirito di Dio, donaci la consapevolezza del nostro essere Figli in Gesù! Donaci di diventare ciò che siamo: figli assomiglianti a questo Padre con viscere di misericordia. Rendici in questa immagine fratelli nella Misericordia
La voce del Papa Francesco
“La misericordia, infatti, è per eccellenza il nome di Dio, che esprime la sua natura non alla maniera di un sentimento occasionale, ma come forza presente in tutto ciò che Egli opera. È forza e tenerezza insieme. Per questo possiamo dire, con stupore e riconoscenza, che la misericordia di Dio ha in sé sia la dimensione della paternità sia quella della maternità (cfr Is 49,15), perché Egli si prende cura di noi con la forza di un padre e con la tenerezza di una madre, sempre desideroso di donarci nuova vita nello Spirito Santo.”
(MESSAGGIO PER LA XXX GIORNATA MONDIALE DEL MALATO 2022)