DALLA PAROLA DEL GIORNO
«Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti».
Mt. 5,44-45
Come vivere questa Parola?
Quanto è difficile questa Parola del Signore che ci ricorda che siamo tutti fratelli, figli dello stesso Padre, sia i buoni che i cattivi. E proprio perché fratelli dobbiamo avere cura di tutti e pregare gli uni per gli altri, anche per chi ci è nemico e per chi ci fa del male.
Ma non è facile dirlo a chi sta combattendo per difendere la propria città e la propria famiglia da una guerra ingiusta e senza senso.
Non è facile dirlo a chi ha visto fare del male ai propri figli, ai propri genitori, agli amici e gli viene chiesto di perdonare.
Non è facile dirlo a chi ha visto calpestare i propri diritti, a chi è stato bullizzato e maltrattato, a chi è stato deriso e insultato, non è facile dirlo a chi è stato colpito dalla diceria e dalla calunnia.
Non è facile, ma Gesù l’ha fatto, prima di noi e per noi, e con Lui tanti uomini e donne, i santi, gente normale, con i propri limiti e difetti, ma con una chiarezza, quella di voler prendere sul serio Gesù e il suo Vangelo, perdonando e amando sopra ogni misura, anche i propri persecutori.
Perché amare i propri nemici e pregare per loro è un’azione umana che però ci rende “divini”, simili a Gesù.
Signore, insegnaci ad amare tutte le persone che ci metti accanto, anche quando questo ci costa e ci sembra impossibile…aiutaci ad essere sempre più simili a Te.
La voce di un Sacerdote
“Tutto il Vangelo è qui: amatevi, altrimenti vi distruggerete. Altrimenti la vittoria sarà sempre del più violento, del più armato, del più crudele. Gesù intende eliminare il concetto stesso di nemico. Violenza produce violenza come una catena infinita. Io scelgo di spezzarla. Di non replicare su altri ciò che ho subito. Ed è così che mi libero.
La concretezza della santità, niente di astratto e lontano, santità terrestre che profuma di casa, di pane, di incontri. Non sono precetti, ma offerta di un potere, trasmissione da Dio all’uomo di una forza, di una energia divina”.
(Padre Ermes Ronchi – Avvenire 16 febbraio 2017)