DALLA PAROLA DEL GIORNO
«Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto».
Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». […]
Maria di Màgdala andò subito ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto»
Gv 20,11-16a. 18
Come vivere questa Parola?
I discepoli intanto se ne tornarono di nuovo a casa (20,10) ci dice il Vangelo. Maria invece resta presso il sepolcro vuoto a cercare il corpo del Maestro e pensa che lo abbiano rubato, ma non sa dov’è. L’unica cosa certa è il vuoto del sepolcro, il vuoto del suo cuore, l’angoscia e le sue lacrime. Il dolore ha annebbiato, ha imprigionato il suo cuore. Guarda, ma non vede. Sente, ma non ascolta. Continua a seguire il suo dolore, il suo pensiero con il vecchio cliché dell’assenza, guardando il sepolcro. Quando Gesù la chiama, i suoi occhi si aprono ad una nuova visione della realtà (Saint-Exupéry dice che si vede bene solo con il cuore). Il suo nome, detto con amore, la risveglia, la proietta verso la possibilità di vedere le stesse cose con occhi diversi, con cuore nuovo. Gesù non abbandona colei che lo ha cercato e la fa passare dalla morte alla vita, dalla tristezza alla gioia, dalla chiusura alla missionarietà.
Il Risorto si fa presente oltre il sepolcro, oltre le lacrime, oltre la morte! O Cristo Risorto donaci la certezza del saperti sempre con noi! O Cristo Risorto donaci la tua pace!
La voce di Papa Francesco
“E Gesù la chiama: «Maria!»: la rivoluzione della sua vita, la rivoluzione destinata a trasformare l’esistenza di ogni uomo e donna, comincia con un nome che riecheggia nel giardino del sepolcro vuoto. Provate a pensare anche voi, in questo istante, col bagaglio di delusioni e sconfitte che ognuno di noi porta nel cuore, che c’è un Dio vicino a noi che ci chiama per nome e ci dice: “Rialzati, smetti di piangere, perché sono venuto a liberarti!”. E’ bello questo“.”
(cfr,. UDIENZA GENERALE 17 maggio 2017)
Commento di suor Monica Gianoli FMA
gianoli.monica@gmail.com