DALLA PAROLA DEL GIORNO
Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Mt 11,25-30
Come vivere questa Parola?
Oggi celebriamo Santa Caterina da Siena, Dottore della Chiesa, che insieme a Santa Teresa fu la prima donna a ricevere questo riconoscimento. Lei fa parte di queste persone semplici, alle quali il Padre ha rivelato i misteri del regno perché così gli è sembrato. Comprese che il giogo del suo Signore è dolce e il suo carico leggero, se portato con amore. Scelse di portarlo nel cuore e non sulla schiena, non come un fardello pesante, ma come un dolce peso. Fedele al suo Signore, fedele alla Chiesa, questa santa dottoressa ci consegna un messaggio forte per vivere uniti attorno al Papa. Il cammino per giungere al Padre è quello dell’umiltà, della piccolezza, della semplicità e del silenzio. Dovette sopportare tante prove, tante tentazioni del Maligno, ma mantenne sempre uno spirito di fervente preghiera, di umiltà e di fiducia in Dio. Grazie a ciò perseverò vittoriosamente e alla fine fu liberata da quelle prove che avevano solo contribuito a purificare il suo cuore. Quando Gesù le fece visita dopo questo periodo, lei gli chiese: “Dov’eri, mio divino Sposo, mentre io giacevo in una condizione così abbandonata e terrificante?” Sentì una voce che le diceva: “Figlia, ero nel tuo cuore e ti ho rafforzata con la mia grazia”. Nel 1366, Santa Caterina visse quello che fu chiamato un “matrimonio mistico” con Gesù.
Che Gesù in questo giorno ringrazi il Padre per te, anche per me, perché desideriamo far parte dei piccoli, degli umili, dei semplici, come lo era Santa Caterina.
Signore Dio, che hai fatto ardere di amore divino santa Caterina da Siena nella contemplazione della Passione del tuo Figlio e nella sua dedizione al servizio della Chiesa, concedi anche a noi, per sua intercessione, di vivere associati al mistero di Cristo, perché siamo ricolmi di gioia nella manifestazione della sua gloria. Per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo.
La voce di Santa Caterina da Siena
“Ho gustato e veduto O Deità eterna, o eterna Trinità, che, per l’unione con la divina natura, hai fatto tanto valere il sangue dell’Unigenito Figlio! Tu, Trinità eterna, sei come un mare profondo, in cui più cerco e più trovo; e quanto più trovo, più cresce la sete di cercarti. Tu sei insaziabile; e l’anima, saziandosi nel tuo abisso, non si sazia, perché permane nella fame di te, sempre più te brama, o Trinità eterna, desiderando di vederti con la luce della tua luce. Io ho gustato e veduto con la luce dell’intelletto nella tua luce il tuo abisso, o Trinità eterna, e la bellezza della tua creatura. Per questo, vedendo me in te, ho visto che sono tua immagine per quella intelligenza che mi vien donata della tua potenza, o Padre eterno, e della tua sapienza, che viene appropriata al tuo Unigenito Figlio. Lo Spirito Santo poi, che procede da te e dal tuo Figlio, mi ha dato la volontà con cui posso amarti. Tu infatti, Trinità eterna, sei creatore ed io creatura; ed ho conosciuto – perché tu me ne hai data l’intelligenza, quando mi hai ricreata con il sangue del tuo Figlio – che tu sei innamorato della bellezza della tua creatura. O abisso, o Trinità eterna, o Deità, o mare profondo! E che più potevi dare a me che te medesimo? Tu sei un fuoco che arde sempre e non si consuma. Sei tu che consumi col tuo calore ogni amor proprio dell’anima. Tu sei fuoco che toglie ogni freddezza, e illumini le menti con la tua luce, con quella luce con cui mi hai fatto conoscere la tua verità. Specchiandomi in questa luce ti conosco come sommo bene, bene sopra ogni bene, bene felice, bene incomprensibile, bene inestimabile. Bellezza sopra ogni bellezza. Sapienza sopra ogni sapienza. Anzi, tu sei la stessa sapienza. Tu cibo degli angeli, che con fuoco d’amore ti sei dato agli uomini. Tu vestimento che ricopre ogni mia nudità. Tu cibo che pasci gli affamati con la tua dolcezza. Tu sei dolce senza alcuna amarezza. O Trinità eterna. (Dal «Dialogo della Divina Provvidenza» di santa Caterina da Siena, vergine – Cap. 176, Ringraziamento alla Trinità: libero adattamento; cfr. ed. I. Taurisano, Firenze, 1928. II, pp. 586-588)