DALLA PAROLA DEL GIORNO
«Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato. Colui che mi ha mandato è con me: non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli sono gradite». A queste sue parole, molti credettero in lui»
Gv 20,30
Come vivere questa Parola?
Anche in questo passo ci troviamo nell’area del Tempio e ancora una volta Gesù offre l’occasione di fare luce sul suo mistero con l’espressione “Io Sono” di sapore sinaitico; Dio disse a Mosè: “Io Sono colui che Sono.” Es (3,14) Ma essi si rifiutano ostinatamente di comprendere. Da dove viene questa incomprensione? I giudei ragionano con la logica di “questo mondo”, invece la logica di Gesù è di “lassù”. E’ una logica obbediente al progetto del Padre che non lo fa sentire solo o abbandonato. Un abisso separa i due interlocutori. Solo la fede lo può colmare perché fa innalzare lo sguardo, ed Egli ci invita proprio a questo.
Confermo la mia fede nel Signore Gesù: “Credo”
La voce del Magistero
“Si, noi stiamo a guardare. Per quanto atroce sia l’immagine di Gesù crocifisso, noi ci sentiamo attratti da quest’uomo del dolore che ben conosce il patire. Egli si è offerto vittima in sostituzione nostra, Egli sì che è l’agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. Egli si è sacrificato per noi, egli è la nostra salvezza. Ecco perché stiamo a guardare, perché vediamo in Lui la nostra gioia. La croce non è più uno strumento di tortura ma è il segno con cui iniziamo e finiamo la nostra giornata tracciandocela sul corpo, è segno di salvezza e redenzione. E’ tanto necessario e opportuno quindi, fare il segno della croce con una presa di coscienza maggiore e più profonda devozione. Quando diciamo; “nel nome del Padre” tocchiamo la fronte perché Lui è la fonte della saggezza. Quando diciamo; “del Figlio” tocchiamo il centro del nostro corpo per ricordarci che Gesù è il centro della rivelazione di Dio. E in fine quando diciamo; “e dello Spirito Santo” ci tocchiamo le spalle per rammentare che lo Spirito Santo è la forza di Dio”.
(Meditazioni sulla passione di Papa Paolo VI).