DALLA PAROLA DEL GIORNO

«Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù: egli, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall’aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce.

Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!», a gloria di Dio Padre».

Fil 2,5-11

                                                                                                                                                          

Come vivere questa Parola?

La Parola di Dio ascoltata e meditata oggi diventa immediatamente preghiera. L’inno liturgico che le comunità cristiane delle origini cantavano è una vera professione di fede: «Gesù Cristo è Signore!». È il credo del cristiano chiamato a ri-vivere l’esperienza di Cristo Gesù, ad assumere i suoi stessi sentimenti. La strada da percorrere è quella di Cristo Gesù: è il cammino pasquale, che attraversa la quotidianità colma di atteggiamenti e di emozioni facilmente comprensibili e anche imitabili; passa però anche la via della croce! Non si tratta allora semplicemente di “imitare” Gesù, ma di lasciarsi coinvolgere, attivamente. Proprio la difficile comunione fraterna auspicata nei versetti precedenti richiede da ogni membro della comunità un impegno serio, umile, coraggioso, perseverante, passo dopo passo. Camminando sulla scia di Gesù – servo e figlio obbediente – diveniamo con lui colmi dell’amore del Padre e tra noi sempre più fratelli e sorelle. Coltiviamo in noi lo stesso sentire di Gesù!

 

Fammi conoscere, Signore, le tue vie, insegnami i tuoi sentieri!

La voce di un poeta e sacerdote

«La grazia di patir, morire oscuro,
polverizzato nell’amor di Cristo:
far da concime sotto la sua Vigna,
pavimento sul qual si passa, e scorda,
pedaliera premuta onde profonda
sal la voce dell’organo nel tempio –
e risultare infine inutil servo:
questo, Gesù, da me volesti”

 

Clemente Rebora

Poeta e Sacerdote

 

 

Commento di Sr. Mimica Oblak FMA

mimica.ax@yahoo.com

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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