«Si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme…e lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?».
Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto:
“Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me”.».»
Mc 7,1.5-6
Come vivere questa Parola?
“Questo popolo mi onora con le labbra ma il suo cuore è lontano da me!”
Gesù ce lo ricorda con tristezza con questa frase: in tutto ciò che facciamo, l’importante è il cuore che ci mettiamo.
E’ il cuore che deve essere messo in moto in ogni relazione perché per amare non servono le parole ma i fatti concreti e significativi.
E’ il cuore che deve essere messo in moto nel vivere la carità e la solidarietà verso tutti perché non serve donare il superfluo ma è giusto dare il necessario, ciò che serve per vivere.
E’ il cuore che deve essere messo in moto nel nostro quotidiano perché il lavoro o la vita di tutti i giorni non devono essere un peso ma una ricchezza che ci colma di gioia e ci dona felicità.
E’ il cuore che deve essere messo in moto quando preghiamo perché il Signore non vuole le nostre parole vuote e inutili, le nostre belle riflessioni o la grandiosità delle nostre celebrazioni ma la gratuità del nostro dono.
E’ dal cuore che deve partire la nostra testimonianza cristiana, perché se non c’è il cuore non c’è più niente.
Signore aiutaci a vivere con il cuore tutto ciò che facciamo perché la nostra vita sia sempre testimonianza di amore e di dono gratuito.
La voce di uno scrittore
“Voi donate ben poco quando date ciò che possedete. E’ quando donate voi stessi, che date veramente… Ci sono quelli che possiedono poco e lo donano tutto. Sono coloro che hanno fede nella vita e nella sua generosità, e il loro forziere non è mai vuoto”
(Da Il Profeta di Khalil Gibran)