DALLA PAROLA DEL GIORNO

Mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:

«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.

Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.

Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».

Lc 11, 29-32

Come vivere questa Parola?

Giona e la regina del Sud, dice Gesù, sono l’unico segno che la sua generazione deve imparare ad accogliere per appartenere pienamente al Regno di Dio. Ma perché loro due, qual è il motivo per cui vengono proposti come segno? Entrambi, a ben vedere, mostrano ciò che la Parola di Dio è capace di generare nel cuore di chi l’accoglie: Giona si muove da un capo all’altro della città di Ninive per invitare chi vi abita a riconciliarsi con Dio; la regina del Sud si mette in cammino dagli estremi confini della terra per ascoltare la Sapienza che Dio ha rivelato a Salomone. I segni che gli Israeliti cercano si riassumono, dunque, in unico segno: la Parola. Solo accogliendola è possibile aprire gli occhi, illuminare l’esistenza, comprendere la storia, riconoscere chi è veramente Gesù e qual è la missione che il Padre gli ha chiesto di compiere.

Signore, apri i nostri cuori, perché possiamo anche noi accogliere in modo sapiente e obbediente il segno della tua Parola. Cosi sia!

La voce del Papa

«L’evangelizzazione richiede la familiarità con la Parola di Dio e questo esige che le diocesi, le parrocchie e tutte le aggregazioni cattoliche propongano uno studio serio e perseverante della Bibbia, come pure ne promuovano la lettura orante personale e comunitaria. Noi non cerchiamo brancolando nel buio, né dobbiamo attendere che Dio ci rivolga la parola, perché realmente Dio ha parlato, non è più il grande sconosciuto, ma ha mostrato se stesso».

(FRANCESCO, Evangelii gaudium, 175)

 

 

 

 

Commento di Don Giuseppe Tilocca

giustiloc@tiscali.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo sito utilizza i cookie per il suo corretto funzionamento. I dati registrati attraverso i cookie vengono utilizzati al solo scopo statistico. Se vuoi avere maggiori informazioni sull'uso dei cookie clicca qui.

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi