DALLA PAROLA DEL GIORNO

Vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli.

Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:

«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.

Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati.

Beati i miti, perché avranno in eredità la terra.

Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.

Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.

Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.

Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.

Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.

Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi.

Mt 5, 1-12

Come vivere questa Parola?

Il termine “beati” usato da Gesù, corrispondente all’aramaico “asceré”, è un sostantivo che indica contemporaneamente una “promessa” e un “programma”! Per capire la beatitudine in termini di promessa pensiamo, per esempio, al seme o ai bambini. Il seme è la promessa di un germoglio, di una pianta, di un frutto maturo; un bambino è la promessa di un’esistenza destinata a passare per le diverse stagioni della vita sino alla maturità. Alla luce di questi esempi, la promessa di beatitudine, è da riconoscere nel desiderio di felicità insito nel cuore di ogni essere umano. Capita però che si sbagli il modo in cui si cerca di realizzarla. Per questo l’essere “beati” è anche un programma.

Gesù, proclamando le Beatitudini, ci ricorda che la felicità oltre che essere un anelito che si trova nel cuore di tutti, è anche una via, un programma per realizzarla pienamente. Detto in altre parole, tutti siamo chiamati alla felicità, alla beatitudine, alla santità, ma per raggiungerla è necessario percorrere con Gesù il “programma” delle Beatitudini.

Aiutaci, Signore, ad introdurci senza timore nell’edificio delle Beatitudini per scoprire la via che ci può, giorno per giorno, condurre alla pienezza di vita che ci hai promesso. Buona festa dei santi!

La voce voce del Papa

«Ci possono essere molte teorie su cosa sia la santità, abbondanti spiegazioni e distinzioni. Tale riflessione potrebbe essere utile, ma nulla è più illuminante che ritornare alle parole di Gesù e raccogliere il suo modo di trasmettere la verità. Gesù ha spiegato con tutta semplicità che cos’è essere santi, e lo ha fatto quando ci ha lasciato le Beatitudini. Esse sono come la carta d’identità del cristiano».

(FRANCESCO, Gaudete et exultate, 63)

 

 

Commentodi Don Giuseppe Tilocca

giustiloc@tiscali.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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