DALLA PAROLA DEL GIORNO
“Io sono il Signore, non ce n’è altri. Io formo la luce e creo le tenebre, faccio il bene e provoco la sciagura; io, il Signore, compio tutto questo.
Stillate, cieli, dall’alto e le nubi facciano piovere la giustizia; si apra la terra e produca la salvezza e germogli insieme la giustizia.”
Is 45,6-7
Come vivere questa Parola?
Le parole di Isaia rivolte al re Ciro sono un inno al Dio che, attraverso il suo Unto, opera la salvezza. Si afferma decisamente che il Dio d’Israele soltanto è il Signore, perché egli ha fatto tutto ed è anche il creatore che, attraverso la sua azione continua ad operare benefici per il suo popolo scelto. In tutto il brano ricorre spesso l’espressione “Io sono Yhwh” che è un modo per affermare l’unicità di Dio, la sua potenza e la sua signoria assoluta nella storia di ogni uomo che gli permette di entrare nella sua vita. La sua potenza si esprime nella creazione del mondo che passa dal caos al cosmo, ordine e perfezione. Ma non dobbiamo dimenticarci che la vera signoria di Dio si manifesta nell’azione di salvare l’umanità e nel suscitare una vera ricerca di giustizia e di bene.
“Beato è colui che non si scandalizza di me.” (Lc 7,23)
La voce del Magistero
“Il popolo messianico, pur non comprendendo di fatto tutti gli uomini e apparendo talora come un piccolo gregge, costituisce per tutta l’umanità un germe validissimo di unità, di speranza e di salvezza. Costituito da Cristo per una comunione di vita di carità e di verità, è pure da lui assunto come strumento della redenzione di tutti e, quale luce del mondo e sale della terra è inviato a tutto il mondo. Come già Israele secondo la carne, peregrinante nel deserto, viene chiamato Chiesa di Dio, così il Nuovo Israele dell’era presente, che cammina alla ricerca della città futura si chiama pure Chiesa di Cristo avendola egli stesso acquistata con il suo sangue e riempita del suo Spirito. Dio ha convocato tutti coloro che guardano con fede a Cristo Gesù, autore della salvezza e principio dell’unità e della pace e ne ha costituito la Chiesa perché sia per tutti e per i singoli, sacramento visibile di questa unità salvifica.”
(Dalla Costituzione dogmatica «Dei Verbum» del Concilio Ecumenico Vaticano II sulla divina Rivelazione (n 2)