DALLA PAROLA DEL GIORNO
Gesù e i suoi discepoli giunsero a Betsàida, e gli condussero un cieco,
pregandolo di toccarlo.
Allora prese il cieco per mano, lo condusse fuori dal villaggio e, dopo avergli messo della saliva sugli occhi, gli impose le mani e gli chiese: «Vedi qualcosa?». Quello, alzando gli occhi, diceva: «Vedo la gente, perché vedo come degli alberi che camminano».
Allora gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide chiaramente, fu guarito e da lontano vedeva distintamente ogni cosa. E lo rimandò a casa sua dicendo: «Non entrare nemmeno nel villaggio».
Mc 8,22-26
Come vivere questa Parola?
Tra le malattie generate da un cuore duro c’è anche la cecità, avere occhi e non vedere.
Oggi Gesù guarisce un cieco a Betsaida, per rivelare simbolicamente la sua volontà e la sua possibilità di guarire anche la cecità spirituale dei discepoli. La guarigione del cuore, tuttavia, è lenta e graduale, anche perché noi vi opponiamo molte resistenze. Solo la Parola di Gesù ci guarisce!
Insegnaci Signore a vigilare sul nostro cuore, perché non si adagi in una mediocrità senza coraggio, o in un ricordo nostalgico che alimenta le nostre difese. AMEN!
La voce di Papa Francesco
Quante volte noi, quando vediamo tanta gente nella strada – gente bisognosa, ammalata, che non ha da mangiare – sentiamo fastidio. Quante volte, quando ci troviamo davanti a tanti profughi e rifugiati, sentiamo fastidio. È una tentazione che tutti noi abbiamo. Tutti, anch’io! È per questo che la Parola di Dio ci ammonisce ricordandoci che l’indifferenza e l’ostilità rendono ciechi e sordi, impediscono di vedere i fratelli e non permettono di riconoscere in essi il Signore”. (MEDITAZIONE MATTUTINA NELLA CAPPELLA DELLA DOMUS SANCTAE MARTHAE, Lunedì 15 giugno 2016)