DALLA PAROLA DEL GIORNO

«… Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi;

on portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi […] e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».

Lc 10,3-6.9b

Come vivere questa Parola?

L’atteggiamento dell’agnello mite e mansueto, viene posto come stile dell’annuncio della buona novella. Uno stile alternativo e controcorrente. L’agnello si dona da vivo e da morto: di sé offre tutto … lana, latte, carne, per nutrire e vestire. È lo stile dell’Agnello pasquale. Lo stile della mansuetudine che si contrappone all’arroganza e alla violenza dei lupi. Dove trova la forza “l’agnello” per vivere così? Non certo dall’immagine di sé, dal potere, dalla ricchezza: l’agnello dà quello che è, in umiltà, in semplicità e vivendo così vive pacificato in se stesso. Questa pace è il dono che trasmetterà agli altri, un dono prezioso da non buttare via! Un dono attinto da Gesù che è la vera pace. Solo questo stile diventerà “testimonianza di vita” che dirà a tutti senza tante parole: ““È vicino a voi il regno di Dio”.

Signore Gesù, converti il nostro cuore alla logica della mitezza, alla logica della Tua Croce!

La voce di Papa Francesco

«[…] E, nello stile, l’importante è la testimonianza, come ci vuole Gesù. Dice così: «Io vi mando come pecore in mezzo a lupi» (v. 16). Non ci chiede di saper affrontare i lupi, cioè di essere capaci di argomentare, controbattere e difenderci: no. Noi penseremmo così: diventiamo rilevanti, numerosi, prestigiosi e il mondo ci ascolterà e ci rispetterà e vinceremo i lupi: no, non è così. No, vi mando come pecore, come agnelli – questo è l’importante. Se tu non vuoi essere pecora, non ti difenderà il Signore dai lupi. Arrangiati come puoi. Ma se tu sei pecora, stai sicuro che il Signore ti difenderà dai lupi. Essere umili. Ci chiede di essere così, di essere miti e con la voglia di essere innocenti, essere disposti al sacrificio; questo infatti rappresenta l’agnello: mitezza, innocenza, dedizione, tenerezza. E Lui, il Pastore, riconoscerà i suoi agnelli e li proteggerà dai lupi». (UDIENZA GENERALE, Mercoledì, 15 febbraio 2023)

 

 

 

Commento di Sr Monica Gianoli FMA

gianoli.monica@gmail.com

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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