DALLA PAROLA DEL GIORNO

«Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te». (…)

Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola».»

Lc 1,26-28. 38

Come vivere questa Parola?

L’angelo appare davanti a Maria con un invito: Rallegrati, con un nome nuovo: Piena di grazia e con una promessa-certezza: il Signore è con te. Maria è turbata, l’angelo le dice: Non temere, e le ribadisce il nome nuovo: Hai trovato grazia. E lei annuncia un fatto senza precedenti, in Lei si compiranno le promesse fatte a Israele, in Lei si realizzerà il sogno anelato da tante giovani ebree: essere la madre del Messia.

A differenza di Zaccaria, Ella non esita, entra in dialogo, chiede, non interroga. E alla risposta dell’Angelo, che gli promette la presenza dello Spirito Santo, non solo la presenza, ma anche l’azione perché possa nascere il Figlio di Dio, dice sì: «Ecco l’ancella del Signore; Avvenga di me secondo la tua parola”.

Che momento meraviglioso, la terra tremò, il sole danzò, la primavera sbocciò, anche se era inverno.

Anche a te e a me in questo Avvento, il Signore ci invita alla gioia, ci chiama con il nostro vero nome e garantisce la sua presenza, Lui è con te e me, anche se tutto sembra buio, anche se sembra che la guerra sia più forte della pace, Ci dice: “non temete, per me non c’è nulla di impossibile”.

Signore, dammi il dono della gioia, anche a me, dammi la grazia della tua presenza, coprimi con l’ombra del tuo Spirito, aiutami a dire Sì e Grazie.

La voce della liturgia “Antifona O”

O chiave di David = Chiave che apre e chiude

O Chiave di Davide, scettro della casa d’Israele,

che apri, e nessuno può chiudere, chiudi e nessuno può aprire: (Is 22,22)

veni, libera l’uomo prigioniero che giace nelle tenebre e nell’ombra della morte. (Sal 106,10)

 

[…] Lo scettro e le chiavi sono segni del potere e dell’autorità giudiziaria. Chi ha oggi le chiavi della scienza e della tecnologia; le chiavi della finanza e dell’economia; le chiavi delle armi nucleari; le chiavi della comunicazione, parole e immagini; le chiavi della giustizia e del diritto? Tasti molto potenti! Come vengono utilizzate quelle chiavi?

C’è chi li usa per dominare, per realizzare interessi propri o di parte, per arricchimento o glorificazione personale. C’è chi usa il potere delle chiavi per opprimere e uccidere. […]

 

Per questo i nostri occhi vanno a colei che cammina con un grazioso scettro in mano, che porta misteriose Chiavi appese alla spalla, l’una si chiama Giustizia e l’altra Amore, che «ha un nome scritto sul mantello e sulla coscia». : Re dei re e Signore dei signori» (Ap 19,16).

È un re, ma non viene per essere servito, ma per servire; che non siede su troni, ma cammina con gli umili. Le sue parole sono sentenze, ma non condannano, bensì salvano. Non è venuto per condannare, ma per salvare. È un giudice che toglie pesi e ispira fiducia.

 

 

Commento di Sr Teresita Verhelst Solano fma

tereverso2017@gmail.com 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo sito utilizza i cookie per il suo corretto funzionamento. I dati registrati attraverso i cookie vengono utilizzati al solo scopo statistico. Se vuoi avere maggiori informazioni sull'uso dei cookie clicca qui.

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi