DALLA PAROLA DEL GIORNO
Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo». Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?». Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi. Ma se quel servo dicesse in cuor suo: «Il mio padrone tarda a venire» e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli. Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più.
Lc 12, 39-49
Come vivere questa Parola?
Le parole di Gesù fanno sorgere nel cuore di Pietro una domanda riguardante i destinatari dell’insegnamento: «Signore, questa parabola la dici per noi o per tutti?». Di cosa è preoccupato Pietro? Sembrerebbe che voglia fare una distinzione tra i discepoli e la folla, come se le parole di Gesù fossero una sorta di favore personale rivolto a chi gli sta dedicando generosamente la vita. È inutile, c’è sempre il rischio di scambiare l’elezione per un privilegio. Il Signore ha scelto Pietro e gli altri suoi discepoli per essere gli annunciatori della promessa di felicità che il Padre ha per ogni uomo e donna che vive sulla faccia della Terra. Tutti, quindi, sono i destinatari delle parole di Gesù, perché tutti sono destinati a ritornare alla sorgente dell’amore da cui provengono.
Signore, ravviva in noi la coscienza della missione universale del tuo Vangelo. Fai che, col tuo aiuto, possiamo vincere la tentazione di sentirci migliori solo perché ti abbiamo seguito, per poter andare con il cuore aperto incontro a tutti. Così sia!
La voce del Papa emerito
«I primi cristiani hanno considerato il loro annuncio missionario come una necessità derivante dalla natura stessa della fede: il Dio nel quale credevano era il Dio di tutti, il Dio uno e vero che si era mostrato nella storia d’Israele e infine nel suo Figlio, dando con ciò la risposta che tutti gli uomini, nel loro intimo, attendono. Le prime comunità cristiane hanno sentito che la loro fede non apparteneva ad una consuetudine culturale particolare, che è diversa a seconda dei popoli, ma all’ambito della verità, che riguarda ugualmente tutti gli uomini».
(BENEDETTO XVI, Verbum Domini, 92)