DALLA PAROLA DEL GIORNO

«Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda, Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».»

Lc 1, 39-45

Come vivere questa Parola?

C’è una strana fretta in Maria. Sembra quasi la fretta di mettere alla prova ciò che le è accaduto, come se avesse la necessità di verificare con i fatti ciò che le è accaduto. Maria sembra far questo mettendosi in cammino verso la casa di Elisabetta con una fretta di donazione, di esigenza profonda di mettersi a servizio. Infatti ogni autentica vocazione, ogni autentico amore, non ha come obiettivo quello di riempire un vuoto ma di tentare di poter far qualcosa per la felicità di qualcuno. Se ogni cammino di maturazione umana non arriva fino al dono di sé si rimane intrappolati in forme di egoismo e di narcisismo. L’esultanza di Elisabetta è un segno perché è la gioia la prova che quello che si sta facendo è autentico, Quando la nostra vita riempie di gioia gli altri e la sblocca la gioia in noi, siamo giunti a una qualità di amore degno di questo nome.

Maestro, concedici di metterci in cammino per servire, di sentirti esultare nel nostro cuore e in quello degli altri.

La voce di uno scrittore

“Guardandoti dentro puoi scoprire la gioia, ma è soltanto aiutando il prossimo che conoscerai la vera felicità”.                                                                               

 

 

Sergio Bambarén

Scrittore

 

 

Commento di Suor Emilia Di Massimo FMA

emiliadimassimo@libero.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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