DALLA PAROLA DEL GIORNO
«Gli risposero allora: «Noi non siamo nati da prostituzione; abbiamo un solo padre: Dio!». Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro padre, mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato».»
Gv 8,42
Come vivere questa Parola?
Quando il Signore non è più un’idea astratta, ma è diventato la nostra vita, solo allora si sperimenta la libertà cristiana. La vita diventa per questo più facile? Nient’affatto. In una relazione personale con lui nella fede e nell’amore, vengono alla luce esigenze fino a quel momento sconosciute, che creano nuovi legami tali però da non rendere schiavi ma piuttosto da respiro di sollievo e agilità di vita. Il concetto di libertà è strettamente legato al concetto di essere figli, non a caso solo Gesù, il Figlio prediletto del Padre, ci mostra veramente e concretamente che significa essere figlio e quindi libero: “io faccio la volontà di colui che mi ha mandato”.
“Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi.”
La voce di un Teologo
“Ed era ben necessario che Cristo, nel suo cammino in questo mondo, tracciasse la via per coloro che lo avrebbero seguito e che, prima esaltato e poi umiliato, insegnasse con l’esempio come restare umili quando si è onorati e come rimanere pazienti quando si è nella morsa della sofferenza. Lui si è lasciato onorare ma non si inorgoglì; si è lasciato oltraggiare ma non conobbe l’abbattimento della pusillanimità né i fremiti dell’ira. Se dunque vogliamo seguire il nostro capo con passo sicuro, sia nella prosperità sia nelle avversità, contempliamolo onorato ma poi fatto oggetto di scherno nella passione”.
(Guerrico d’Igny, “Sermone sulla Domenica delle Palme”)